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Anteprima:

Suzuki B-King


Avatar Redazionale, il 21/09/06

18 anni fa - Dal prototipo alla realtà

A cinque anni di distanza dal primo incredibile prototipo la maxi naked di casa Suzuki diventa una realtà non meno impressionante. La B-King è una moto choc per dimensioni e soluzioni ardite. Di lei si sa ancora poco, per ora eccovi le foto ufficiali e i commenti di chi l'ha vista da vicino.


Il prototipo B-King
esposto a Tokio
VOGLIA DI ESAGERARE È evidente che il salone di Tokio è il luogo in cui i costruttori giapponesi si sbizzarriscono in modo particolare. Tra gli stand del motorshow con gli occhi a mandorla vedere esagerazioni stilistiche o tecnologiche è più la norma che l'eccezione. Ultimamente però i giapponesi ci stanno anche abituando al fatto che i loro prototipi non sono dei sogni destinati a rimanere tali. Già la Yamaha, con la MT-01, è riuscita a mettere in produzione quella che pareva destinata ad essere poco più che una maquette da salone, adesso tocca a Suzuki, e l'argomento di discussione è sempre una maxi naked che più maxi non si può e che come tutte le cose esagerate avrà certamente la sua nutrita schiera di ammiratori.

MOTORE DA RECORD Maxi non tanto per la cilindrata che si ferma ai 1300 cc, quanto per le prestazioni che dovrebbero scaturire dai suoi quattro cilindri. Sebbene abbia perso per strada il compressore volumetrico che caratterizzava il prototipo, il motore è comunque il quattro in linea che già muove la Hayabusa, cui i cavalli non mancano di sicuro.


La B-King attuale
POCHI DATI Alla presentazione parigina la B-King è stata trattata come una vera primadonna, ultima ad uscire sul palco, non senza la prefazione di un filmato emozionale, è chiaro che Suzuki ci tiene molto a questo modello. Tuttavia ci dobbiamo limitare a mostrarvi solo queste foto che vedete e commentare quello che abbiamo visto dal vivo senza dilungarci troppo in dati tecnici o quant'altro perché dai sorridenti signori con gli occhi a mandorla non sono uscite altre informazioni. Di cavalli dichiarati nemmeno l'ombra, ne niente possiamo dirvi su interasse, peso, velocità massima, distanza percorribile in impennata o lunghezza dei burn out, specialità in cui la B-King si propone come regina assoluta.

COME IL PROTOTIPO In ogni caso va detto che ad Hamamatsu sono riusciti a mantenere le linee guida del progetto originale, la parte frontale caratterizzata dagli indicatori inseriti nelle due voluminose prese d'aria ai lati del serbatoio, gli scarichi, esagerati nelle dimensioni, spuntano in modo consistente da un codino che dovrebbe ospitare anche il passeggero (visto che ci sono le pedane) ma sul quale non compare uno straccio di cuscino. La vista frontale è imponente la B-King pare una GSR cui è stato somministrata una corposa dose di anabolizzanti.


PETTO GONFIO
È larghissima nella parte anteriore, mostrando il petto gonfio quasi a voler intimorire le avversarie che al suo cospetto sembreranno delle anemiche magroline. L'avantreno è professionale con una forcella pluriregolabile a steli rovesciati cui sono attaccate radialmente due pinze Nissin. Il telaio non deriva da nessuna Suzuki attualmente in produzione, mentre il forcellone, pur con dimensioni ben più consistenti, riprende le fattezze di quelli delle GSX-R 600/750.

CANNONI Il posteriore è certamente la parte di più forte impatto estetico, la B-King farà a gara con la MT-01 su chi ha i cannoni più grossi. Gli scarichi, opportunamente carenati, sono davvero molto simili a quelli mostrati sul prototipo 5 anni fa a Tokio e allungano la moto che lateralmente pare molto più grossa di quel che è in realtà. La strumentazione riprende la disposizione già vista sulla GSR con il contagiri centrale e i due display, la chiave è collocata sul serbatoio. Non abbiamo potuto salirci (era recintata e guardata a vista), ma l'impressione di imponenza della moto è evidente, la B-King sarà esposta ai prossimi saloni, chissà che allora non potremo sapere qualcosa di più anche sui dati tecnici.


Pubblicato da Stefano Cordara, 21/09/2006
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