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PETROLIO A VOLONTA' L'arrivoa Turkmenbashi e l'attesa del traghetto per attraversare il mar Caspio sono gli ultimi atti della nostra presenza in questo paese pieno di contrasti e di ormai antiche ed inutili burocrazie. Dopo 14 ore di navearriviamo a Baku in Arzebaijan, paese dove facendo un buco per terra esce petrolio, ma siccome non basta forano anche il fondale marino. Le ricerche petrolifere sono il motivo principale del forte inquinamento del mare, ed anche il nostro traghetto ha contribuito, nel suo piccolo, riversando in mare per ore tutta la sentina, evidentemente piena d'olio o derivati. Baku è una citta' affascinante, piena di palazzi meravigliosi, costruiti dai petrolieri nel 700, con negozi modernissimi ed alberghi costosissimi. Sembra scollegata con il resto del paese, che è di un'arretratezza che mal si coniuga con la ricchezza che le centinaia di pozzi petroliferi farebbero supporre.
LA GEORGIA, TRIONFO DI VITA La tappa seguente è nella bellissima Georgia, dove ci fermiamo a Tiblisi, posta in colline che si fronteggiano, alla cui base scorrono due fiumi che s'incontrano creando un effetto veramente particolare, e dove siamo testimoni di una vita notturna all'occidentale, ma al tempo stesso ricca di tradizioni, come per esempio quella che a cena tutti, a turno, ci si alza e con un vero e proprio discorso si propone un brindisi durante il quale gli altri ascoltano con attenzione. Finito il discorso tutti si alzano in piedi bevendo. Se esiste una fabbrica di belle ragazze, è sicuramente in questo paese.