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Speciale Eicma 2019

EICMA 2019: tempo di bilanci


Avatar di Federico Sardo, il 15/11/19

5 anni fa - Il nostro direttore Mario Cornicchia fa il punto su EICMA 2019

EICMA 2019: pubblico, mercato, elettrico, aspettando EICMA 2020

Il nostro direttore Mario Cornicchia fa il punto su EICMA e il futuro delle due ruote tra pubblico, mercato ed elettrico

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EICMA: UN DIALOGO TRA UN NOVELLINO E UN ESPERTO L’edizione del 2019 ha segnato il mio debutto a EICMA, dove per MotorBox mi sono occupato della gestione dei social. Vedere per la prima volta una fiera di quelle dimensioni, la più importante del mondo per quanto riguarda il settore delle due ruote, mi ha fatto una certa impressione. Nata a Milano nel 1914, l’Esposizione Internazionale Ciclo Motociclo e Accessori ne ha vista di acqua passare sotto i ponti, e anche di novità. Quest'anno i visitatori sono stati quasi 800mila, per oltre 1800 marchi presenti. Per cercare di contestualizzare meglio l’ubriacatura di stand e padiglioni che mi sono trovato davanti, ho fatto quattro chiacchiere con chi, magari non proprio tutte quelle della sua storia ormai ultracentenaria, ma di edizioni di EICMA ne ha viste parecchie: il nostro direttore Mario Cornicchia.

LE NOVITÀ Siamo partiti da quello che più lo ha colpito rispetto alle fiere del passato: “Quello che ho visto al Salone, per la prima volta in maniera così evidente, è stata la presenza di marchi nuovi o poco noti anche con stand importanti, ben strutturati e curati. Molti si presentano sul mercato della mobilità elettrica. NIU, WOW, ME, per fare un esempio di scooter elettrici dallo stile curato. Ma immagino che il potenziale cliente possa essere disorientato nella scelta tra nuove realtà aziendali e nuovi prodotti. Voglio comprarmi lo scooter elettrico: se guardo alla Vespa Elettrica so cosa mi trovo davanti, ma chi c’è dietro questi brand? Sarà meglio questo prodotto o quest'altro? La variante prezzo forse determinerà il successo o l'insuccesso di alcune di queste iniziative. Ho visto nuovi operatori, nuovi marchi, e non solo elettrici. La Zontes è un esempio. Ne abbiamo una in prova, ma prima che arrivasse in redazione, lo confesso, non l'avevo mai sentita. Ha una piacevole gamma di prodotti, costruiti bene. O CFMoto: non sono di primo pelo, ma non ricordo uno stand a EICMA così ampio, strutturato e curato in stile occidentale, e con una gamma esposta così articolata”. 

EICMA 2019: il pubblico all'ingressoEICMA 2019: il pubblico all'ingresso

L'ELETTRICO L’elettrico indubbiamente è stato un grande protagonista di questo Salone, ma mi chiedo quanto si tratti di moda, di una bolla, o quanto possa effettivamente essere il futuro. Secondo Mario, per gli scooter potrebbe anche essere esserlo. Ed è già il presente, se guardiamo per esempio al servizio di sharing eCooltra con scooter Askoll che Mario utilizza volentieri. "Se parliamo di uno scooter che costa poco più di 1800 euro, carino, con autonomia e prestazioni adeguate, la proposta può essere interessante. In genere hanno la possibilità di staccare le batterie, ed è importante che a seconda delle mie esigenze le debba caricare una volta alla settimana o poco più, in casa, di fianco al cellulare, per rimontarle la mattina dopo. Ma deve trattarsi di un’operazione facile e non quotidiana, perché se ogni sera devo staccare le batterie e poi rimontarle l’indomani probabilmente mi passa la voglia". 

GLI SCENARI Anche per le piccole auto ci può essere un futuro, anche a breve, nello sviluppo della mobilità elettrica. "L’auto elettrica non è una novità, basti pensare ai motori elettrici incorporati nei mozzi della Lohner-Porsche P1 del 1900. Motore, batterie ed elettronica di gestione: lo schema della trazione elettrica è decisamente più semplice di quella termica, ma più difficile è renderla efficiente ed efficace, funzionale e utilizzabile. Considerando anche che ha bisogno di un ecosistema elettrico in cui vivere, fatto di infrastrutture. In questo senso, uno scooter destinato a una vita urbana e con batterie che posso caricare in casa rende per le piccole due ruote la diffusione più semplice rispetto alle automobili e alle moto. Nel prossimo futuro vedremo anche nuovi strani animali a due ruote sulle nostre strade, con sembianze da moto su forme (e pedali) da bicicletta. Abbiamo già visto alcuni concept negli anni scorsi come la Yamaha YPJ-X e la Suzuki Feel Free Go! e vediamo sempre più modelli pronti ad affrontare il mercato, come la Bultaco Albero che abbiamo provato lo scorso anno o novità di EICMA 2019 come la bici di NIU e Fantic Issimo".

FUTURO ELETTRICO? Mi chiedo se sia corretto mescolare del tutto due mondi all’apparenza così diversi come quello delle motorizzazioni tradizionali e quello dell’elettrico, come si vede anche al Salone, dove non c’è una distinzione così netta. Mario risponde: “secondo me non è sbagliato. Sarebbe sbagliato ghettizzare la mobilità elettrica rispetto a quella termica, e gli stessi produttori storici di mobilità termica comunque hanno presentato prototipi o modelli a trazione elettrica. È un mondo che va un po' in quella direzione. È anche un po' una moda, non diciamo di no. Lo è soprattutto secondo me voler pensare che domani ci muoveremo tutti con l'elettrico. Non è possibile. C'è un po' troppa euforia e se ne parla anche troppo rispetto alle quote e alle potenzialità di mercato, ma è una direzione. Una direzione che, come ho detto, nella mobilità a due ruote, soprattutto urbana, ha senso già oggi”.

Lo stand Honda a EICMA 2019Lo stand Honda a EICMA 2019

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EDITORIA E MOBILITÀ ALTERNATIVA Gli chiedo dunque se secondo lui il mondo dell’editoria specializzata sia rimasto un po’ indietro rispetto a queste novità, e ancora una volta se abbia senso trattarle alla pari rispetto all’offerta tradizionale. “Per quanto riguarda noi, sicuramente ci viene più facile trattare la mobilità elettrica o ibrida quando è un nuovo filone di soggetti che già conosciamo, quindi di case costruttrici con cui già abbiamo rapporti. Ma, come sai, sono attratto e incuriosito dalla mobilità alternativa, esploro questo mondo da tempo: il monopattino elettrico che vedi posteggiato in redazione l’ho acquistato nel 2010, e vorrei soddisfare chi, tra i nostri lettori, ha la medesima curiosità. Finora ci siamo dedicati alla mobilità tradizionale convertita all'elettrico: auto elettrica, auto ibrida, moto elettrica... Ma non abbiamo ancora affrontato, se non sporadicamente la prova di veicoli di mobilità alternativa, come nella nostra prova Ducati vs Ducati, una gara cittadina tra una bici Ducati e un Monster. Veicoli alternativi non solo nella trazione elettrica ma anche nelle forme: biciclette, monopattini, hoverboard, monocicli, skateboard elettrici… Tutto è mobilità e non ha senso ghettizzare. Chi cerca mobilità deve avere uno strumento per trovare la la forma che gli è più conveniente. Perché devo andare a cercarla dove si tratta solo di elettrico, quando magari per le mie esigenze non è detto che l’alternativa migliore sia quella? O viceversa. È giusto che chi si occupa di mobilità, come MotorBox, affronti tutti i temi e li confronti. Noi abbiamo il know how per confrontare tipi di trazione differenti e per mettere a confronto un elettrico con un termico, perché conosciamo bene entrambi i mondi”.

EICMA, I MARCHI TRADIZIONALI Chiedo al direttore poi quale sia stata la sua impressione generale su EICMA 2019, in particolare parlando dei marchi più tradizionali. “Ci aspettavamo sicuramente più novità. Eravamo pronti, ma in realtà erano forse meno dello scorso anno, e abbastanza a macchia di leopardo. C'è la nuova CBR Fireblade che è sempre più pistaiola e meno tuttofare, il nuovo SH, ci sono i mezzi a tre ruote, c'è la mobilità elettrica, ci sono le moto furbe che puntano sul rapporto qualità prezzo... Ma non ho riscontrato a questo EICMA tra i costruttori tradizionali un nuovo filone: non c'è una tendenza marcata, una direzione. Tutti fanno i loro prodotti, con gamme complete, nuovi modelli, molti restyling anche piuttosto radicali, ma non certo una esplosione di novità”. 

EICMA 2019, tempo di bilanciEICMA 2019, tempo di bilanci

LE NOVITÀ HARLEY Mario ha notato però, tra i marchi noti, un'eccezione interessante, quella di Harley-Davidson. “Harley, dopo aver prodotto sempre le stesse moto, bellissimi oggetti da sfoggiare e customizzare, ha capito che quel tipo di cliente ormai ha i capelli bianchi e li avrà sempre più bianchi, per cui ha iniziato a mettere sul mercato per rompere il ghiaccio una moto elettrica (la LiveWire), e presenta a EICMA 2019 una bicicletta a pedalata assistita (che non arriverà in Italia) tra l'altro molto cool (come direbbero a Milwaukee), una maxi enduro che arriverà a fine 2020 e una naked anche lei prevista per il 2020. Una bella diversificazione di prodotto. Di tutte le Case forse è quella che presenta il maggior tasso di novità, sì nel prodotto, ma soprattutto nella strategia e nella filosofia”. Il mio dubbio è se abbia senso andare a toccare l’identità di un marchio che ne ha una così forte e radicata, se non rischia di essere controproducente. “Diciamo che è un cambiare strategia, mantenendo una identità. Se io produco pannolini e il tasso di natalità è zero, posso passare ai pannoloni per anziani mantenendo però i miei valori di brand. Harley mantiene la sua identità, continua a fare le sue moto, però affianca ora a quel mondo una nuova famiglia e produce anche una enduro: tanti harleyisti già hanno il GS per andare in ufficio, mentre la classica Harley è per il piacere del weekend e, per molti harleysti, un giocattolo da personalizzare e per personalizzare se stessi travestendosi il fine settimana nello stile Easy Rider. Ora hanno la scelta della Pan America al posto del GS, con l'identità e lo stile di Harley. Anche alla naked il motore e quella scritta danno comunque l'identità di Harley. Ma sono modelli pensati non tanto per gli harleysti quanto per la conquista di nuovi clienti, e che la Pan America non sia il solito simil GS ma abbia una sua personalità forte è, secondo me, la scelta azzeccata. Il prezzo dovrà essere in linea con quello del GS però, e spero anche che abbiano sfruttato le loro capacità progettuali (spesso abilmente nascoste nelle Harley classiche) per realizzare una moto non troppo pesante e che si guida bene. La proveremo”.

IL MERCATO E, tirando le somme, per quanto riguarda lo stato di salute del mercato? “Mentre negli anni scorsi c'era più pessimismo, quest'anno ho trovato una certa serenità, una tranquillità: né ottimismo né pessimismo, diciamo. Dopo il crollo di qualche anno fa probabilmente la situazione si è assestata, e si sono assestati anche gli animi. Se guardiamo ai dati, il mercato negli ultimi anni è in costante crescita, con numeri intorno al 10%, che riguardano soprattutto le medie cilindrate, a discapito dei cinquanta”.

Arrivederci a EICMA 2020Arrivederci a EICMA 2020

IL FUTURO È DEI GIOVANI? E questa scarsa crescita delle piccole cilindrate è il gancio per la mia ultima domanda. Mi sono chiesto se le moto hanno ancora il fascino che avevano un tempo sui ragazzi o se, come dicono anche tanti addetti ai lavori, ormai gli appassionati di moto sono sempre meno giovani. “Dipende quando intendiamo per un tempo. La passione diffusa di quando ero giovane io non c'è più, sicuramente. Anche per una questione ambientale, di contesto. Tra i 18 e i 25 non avevamo molte alternative: le ragazze, il cinema, i locali, lo sport e i motori. E i motori erano anche il modo per comunicare, per muoversi e per entrare in contatto con le altre passioni: con la moto andavi a prendere la ragazza, andavi al cinema e andavi nei locali. Era un veicolo. Adesso il veicolo è lo smartphone. Ora spesso i giovani flirtano prima sui social che dal vivo. Prima ci si conosceva e poi ci si scambiava il numero di telefono (fisso). Conta molto di più avere uno smartphone, sia per rimorchiare sia per coltivare i propri interessi in generale.  Ora siamo tutti bombardati di informazioni, di distrazioni, di stimoli o da altre forme di intrattenimento. Non riusciamo a fare tutto quello che vorremmo, non riusciamo a informarci su tutto quello che vorremmo. Dovrebbero esserci due vite per stare dietro a tutto. Sono stimoli che rendono possibile coltivare anche altre passioni. Il mio animo da maker trova su YouTube migliaia di tutorial per scoprire e utilizzare al meglio strumenti che non conoscevo e nemmeno il più bravo falegname o fabbro avrebbe saputo insegnarmi. Guarda, questa è la fresatrice con cui realizzare e rifinire i mobili per il mio nuovo ufficio, e questo è l’alternatore di ricambio per la mia Jeep Wagoneer: a quale dei due dedicherò per primo il mio tempo libero? Fino a pochi anni fa non avrei avuto dubbi. Poi ci sono Netflix, la musica... io stesso forse, se avessi avuto tutte queste alternative, da ragazzo sarei stato distratto dalla mia passione per i motori. Considera, poi, che i motori sono anche una passione difficile: costosa, serve una patente e il denaro per comprare e mantenere un’auto o una moto, e subisce la concorrenza di un'offerta sempre più articolata, economica e facile di mobilità alternativa. Tutto rema contro una passione un po' più difficile da coltivare, ma resteranno sempre di più gli appassionati veri, quelli la voce Ottani negli esami del sangue. E la mobilità, che resterà sempre un tema cruciale fino a quando con lo smartphone non sarà possibile attivare il teletrasporto, magari andrà su altre strade, più legate alla praticità e alla funzionalità che non alla pura passione”. Dopo tutte queste chiacchiere, lasciamo in pace il direttore e vi diamo appuntamento al prossimo EICMA.


Pubblicato da Federico Sardo, 15/11/2019
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