Tutto ci saremmo aspettati tranne che un'invasione di Kawasaki Ninja ai saloni autunnali. Si vociferava di una poco probabile ZX-9R a iniezione e di un modesto aggiornamento della ZX-6R. E invece eccole qua, ben oltre le più rosee aspettative, tre Ninja tutte nuove che per un verso o per l'altro fanno scalpore.
Più di 140 nuovi pezzi per la 1200, telaio inedito per la 900, addirittura aumento di cubatura per la piccola di famiglia che passa a 636 cc. Con buona pace di chi si aspettava una nuova 750.
Quella no, la ZX-7R rimane identica alla prima versione del lontano 1996. E ormai, regolamenti Superbike o no, stiamo perdendo la speranza di vedere una nuova settemmezzo sportiva Kawasaki. Il fatto è che sulla ZX-6R (arriverà a gennaio e costerà attorno ai 18 milioni di lire) è successa una cosa strana. Il motore è infatti passato da una cubatura di 599 cc all’inusuale valore di 636 cc. Il che implica che la nuova ZX-6R non potrà partecipare alle gare della Supersport, ma allo stesso tempo ci fa pensare a una nuova classe: le 650 super sportive a quattro cilindri.
Non è male l’idea della 650, considerato che l’unico limite nell’utilizzo stradale di tutte le 600 jap sta proprio nell’erogazione non proprio nerboruta. Per il resto le 600 sono fantastiche e godibili. Avvicinando le settemmezzo potrebbero godere di quel zic in più di coppia necessario. Per questo vediamo improbabile l’arrivo di una nuova 750, troppo vicina alla 650. Però non tutto è perduto, perché per i nuovi regolamenti Superbike si parla di un limite di 825 cc per le quattro cilindri. In ogni caso quella di Kawasaki è una buona idea. Dopo aver inventato le 600 sportive, con la magica GPz 600 del 1985, ora la Casa di Akashi azzarda la carta del 650. Vedremo se le rivali la seguiranno sulla stessa strada.
L’aumento di cilindrata è stato ottenuto aumentando l’alesaggio di 2 mm. Il nuovo blocco cilindri ha anche richiesto nuove teste e importanti modifiche al basamento. Non viene dichiarato il dato di potenza massima, ma c’è da aspettarsi un incremento del vigore soprattutto ai medi regimi. Per il resto la moto è stata aggiornata nelle grafiche e nella taratura della forcella.
Rimane dunque immutata la ciclistica della Ninja ZX-6R. Questo vuol dire che chi deciderà di usare una Kawa in Supersport potrà tranquillamente usare il modello 2000-2001 senza patemi. D’altra parte le verdone in pista non vanno piano. Mentre scriviamo la Ninja 600 di Pitt è seconda nel Mondiale Supersport, a soli 6 punti dalla Yamaha R6 di Casoli.
Un gradino più in su e troviamo una ZX-9R parecchio rinnovata (sarà disponibile da gennaio a 23,5 milioni di lire). Contrariamente alle voci che la volevano a iniezione per rincorrere i 160 cavalli della Suzuki GSX-R 1000, la Ninja 900 è rimasta fedele ai carburatori, che però si aggiornano con una nuova batteria di Keihin CVKD 40 a valvola semipiatta. Altre modifiche riguardano il peso dell’albero motore (aumentato per migliorare l’erogazione) e il collettore di scarico, del tutto nuovo. A quanto pare la ZX-9R non va a caccia della cavalleria estrema (i 144 HP della versione 2001 ci sembrano sufficienti, almeno per strada) quanto di ulteriore guidabilità. Lo dimostra la ciclistica completamente rivista: sono nuovi telaio, forcellone e sospensioni. Maggiorato l’impianto frenante. A livello estetico sono cambiati solo il parafango anteriore e le grafiche. In più la moto è dotata di un bel coprisella per il passeggero. Non sappiamo perché, ma questa nuova Ninja ci sembra molto più bella…
Visibili a occhio nudo invece le modifiche al look della poderosa ZX-12R (disponibile dal prossimo febbraio a un prezzo di 26 milioni di lire). Cambiano i fari, la "bocca" dell’aspirazione, il parafango davanti, gli specchi e parecchia altra roba. Ora la Ninja 1200 è un po’ più moto e un po’ meno Goldrake. Ha il pregio di mantenere il family feeling con la precedente versione ma sembra molto più azzeccata nelle colorazioni. Rinnoviamo i complimenti.
Tante le modifiche al motore, presumibilmente non per aumentare la potenza massima che tocca già lo stratosferico valore di 178 cavalli (anche se qualcuno ha azzardato un 190 cv). Oltretutto la Kawa 1200 è autolimitata elettronicamente a 300 km/h, quindi non ci sarebbe motivo di cercarne altri. Piuttosto le lamentele riguardavano il carattere un po’ brusco nell’apri-chiudi dei percorsi guidati. I tanti interventi al motore sono andati proprio alla ricerca di una migliore erogazione. Grandi manovre anche alla ciclistica, completamente rivista nelle quote. Tutto nuovo il forcellone, modificata invece l’originale struttura monoscocca del telaio. Insomma, con oltre 140 interventi la ZX-12R dovrebbe migliorare tanto nel misto. Confermando la sua vocazione preferita: portarvi a spasso a 300 allora senza rischi e senza farvi affaticare.
Se invece siete dei "tranquilli" sport turisti potrete rivolgere le vostre attenzioni verso la rinnovata ZZ-R. Cresce la cilindrata, cresce l'attitudine ai viaggi e soprattutto cambia l'estetica diventata piacevolmente moderna.