Integrale nella forma e integralista nell’attenzione all’aerodinamica, all’aeroacustica e alla qualità. Schuberth S2, il casco con le antenne.
90-60-30 Schuberth in Italia è conosciuto come alternativa ai best seller trasformabili di Nolan ma in realtà Schuberth ha una lunga storia nella protezione delle cervici altrui: 90 anni nella produzione di caschi, da quelli per le forze dell’ordine a quelli per avventurarsi nei cunicoli minerari, 60 anni in quella di caschi da moto e 30 da quando si è dotata di una propria galleria del vento, la seconda per silenziosità dopo quella di Audi. Perché l’aeroacustica, la capacità del casco di penetrare l’aria senza stordire e assordare il pilota con fruscii e sbattimenti, per Schubert è una ossessione. Così è anche per il nuovo Schuberth S2.
UNA VISIERA COI BAFFI Un nuovo integrale tuttofare, per chi cerca protezione e comfort. Lo stile è made in Germany, pensato più per la funzionalità che per attrarre clienti per l’aspetto fashion. L’ossessione per l’aerodinamica si nota subito, dalla visiera (2mm, Classe 1, con antifog Pinlock) con i baffi alla base e i turbolatori all’interno, nella parte alta, e dal profilo accentuato a spoiler del collare. Anche il meccanismo della visiera, protetto dalla visiera stessa, mostra l’attenzione nella costruzione di un casco su cui l’aria riesca a scivolare al meglio: sullo Schuberth S2 il risultato sono 85db a 100km/h e pressione minima sul collo. Senza arrivare agli estremi del casco Speed del 1984 con la superficie a palla da golf.
UN SANDWICH DI QUALITA' La calotta esterna è realizzata in strati di fibra di vetro in una struttura a sandwich in una speciale matrice tessuta mentre quella interna è in EPS e incorpora una serie di canali per la ventilazione. Schubert S2, nella sua volontà di essere amico dell’aria, si preoccupa di portare il giusto flusso di aria anche all’interno del casco, con 8 litri al secondo a 100 km/h grazie a un efficace estrattore posteriore e alle due prese d’aria anteriori, quella nella parte alta, dettaglio economico nell’aspetto della plastica utilizzata, regolabile su due posizioni, e quella alla base della visiera, con piccoli fori per garantire l’afflusso di aria fresca anche a casco chiuso.
SU LE ANTENNE La calotta interna nasconde anche una novità assoluta per i caschi: due antenne, una per la ricezione del segnale radio FM e una per la trasmissione Bluetooth, pronte per collegarsi al Riders Communications System di Schuberth (optional, in arrivo entro l’estate). Così nel casco si riceve la radio preferita e si collega facilmente il cellulare o il navigatore satellitare, con la possibilità di collegarsi ad altri interfono fino a 700 metri in linea d’aria e collegarsi in conference con altri due interfono.
BELVEDERE Un casco moderno e curato, dalla calzata stretta dal collare acustico per limitare il rumore che ha accesso proprio dai fruscii che entrano dal collo. L’interno, smontabile e lavabile, in Coolmax per le guance e in Thermocool per la fronte sono confortevoli e sembrano confortevoli alla prova statica. Visiera sufficientemente panoramica con la visiera scura che cala con un movimento fluido assicurato da due cavi Bowden e copre bene anche la parte bassa con la sua forma aeronautica.
GESTAZIONE LUNGA Il cinghietto adotta il sistema microlock e, oltre a regolarsi sui due lati per avere sempre la chiusura nel punto più favorevole, adotta il sistema AROS, Anti Roll Off System, che lega il cinghietto anche nella parte posteriore per evitare che in caso di urto il casco possa venire scalzato. Il peso è contenuto in 1450 grammi. Un casco moderno, con una progettazione attenta (per ogni casco Schubert investe 22 mesi, 800.000 mila euro, 10.000 ore e distrugge 280 caschi nei test) e qualità nei materiali e nel dettaglio che lasciano poco spazio a critiche. Un casco full optional venduto a 503 euro in versione monocolore (bianco e nero, lucidi o opachi) e a 574 euro con la grafica Lines.