ANTICIPAZIONI D’AMERICA Una delle moto che ha indubbiamente animato le discussioni sui social – oltre al Monster di Ducati – è senz’altro la nuovaYamaha R72021. Anche lei, come la collega bolognese, viene accusata di lesa maestà, rea di aver usurpato il nome alla leggendaria R7 OW-2 di fine anni ’90, secondo molti una delle moto più belle ad aver corso in SBK. Accoglienza a parte, la Yamaha R7 2021 si prospetta una moto decisamente interessante, figlia del trend in crescita che vuole il ritorno dell’attenzione sulle sportive da usare su strada. Per la stampa europea (noi compresi) non è ancora arrivato il momento di metterci sopra le grinfie, ma quei fortunelli dei colleghi americani l’hanno già provata, compresi quelli di Rideapart.com, dal loro articolo vi anticipo pregi e difetti dopo la prova in pista.
Yamaha R7
BENE LA CICLISTICA Perché gli americani per primi vi starete chiedendo, beh perché loro da anni, al fianco della categoria supersport, fanno già correre le bicilindriche. Yamaha e Suzuki (con MT-07 e SV650) si contendevano le vittorie, fino all’arrivo nel campionato delle performati Aprilia RS660. Dopo l’assaggio nel tortuoso circuito di Atlanta Motorsports Park, la ciclistica e la coppia del CP2 hanno convito Nathan May, collega di RideApart. La R7 non è solamente una MT-07 con carene e semi manubri, il comparto sospensioni è stato evoluto con una forcella KYB da 41 mm completamente regolabile e pinze freno Brembo, il motore ha una rapportatura dedicata e a calzare i cerchi ci sono più performanti pneumatici Bridgestone S22. Facilità di guida, leggerezza nei cambi di direzione e un motore fluido e trattabile dunque i punti forti, ma c’è anche qualche punto debole
QUALCHE CV EXTRA… Il motore è uno di questi, secondo il collega americano qualche CV extra in più ci vorrebbe, almeno nelle piste con rettilinei più lunghi. Effettivamente, scheda tecnica alla mano, alla R7 mancano circa 30 CV (73,4 CV) per raggiungere la RS660. L’altro aspetto che non ha convinto nell’utilizzo in pista è la possibilità di escludere l’ABS che è risultato piuttosto invasivo nelle staccate più decise. La R7, come il resto della Yamaha di questa cilindrata nasce con pochissima elettronica, non essendoci nemmeno il controllo di trazione era prevedibile che non ci fossero setting specifici per l’uso tra i cordoli dell’ABS.
Yamaha R7
NON VEDIAMO L’ORA Queste, in breve, erano le prime impressioni del test della stampa americana, chissà quando toccherà a noi europei, magari dopo l’estate, giusto in tempo per sfruttare le ultime giornate in pista prima della pausa invernale. Il prezzo negli USA è davvero interessante, 8.990 dollari, quello europeo non è ancora stato comunicato ma sarà sicuramente un'altra arma in più per la nuova sportiva stradale della Casa di Iwata.
Allestimento | CV / Kw | Prezzo |
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R7 | 74 / 55 | 9.799 € |
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Scheda, prezzi e dotazioni Yamaha R7