Una volta c'era il Malaguti Fifty, oggi Yamaha PG-1. Sulla scia di Honda Super Cub C125, il due ruote più venduto al mondo con oltre 100 milioni di esemplari, anche la Casa di Iwata farà la sua mossa nel segmento degli ibridi scooter-moto di piccola cilindrata portandolo in Europa? Scopriamo come è fatto lo ''scrambler'' PG-1.
MINI Semplicità e leggerezza sono le caratteristiche peculiari dello scooter Yamaha, il cui peso è ridotto a 107 kg. Cerchi a raggi da 16'', gomme tassellate e posizione di guida rialzata ne fanno un ottimo compagno per affrontare la giungla urbana: il piccolo motore da 114 cc raffreddato ad aria eroga solo 10 CV, ma è dotato di cambio a 4 rapporti, frizione centrifuga (niente leva al manubrio) e trasmissione finale a catena, quasi come su una vera moto. Piccolo motore, piccoli consumi per il PG-1: il dichiarato, infatti, parla di 2 litri/100 km, per un'autonomia – grazie al serbatoio da 5 litri – nell'ordine dei 250 km.
Yamaha PG-1
EASY Anche sul fronte della ciclistica la parola d'ordine resta semplicità, col telaio in acciaio accoppiato a forcella a steli tradizionali e coppia di ammortizzatori, per 120 mm di escursione davanti e 109 mm al posteriore. L'impianto frenante non è da meno, con un disco davanti e un tamburo dietro, mentre la sella è a quota 795 mm da terra. Gli pneumatici, infine, sono 90/100 sia all'anteriore che al posteriore.
DALL'ASIA Yamaha PG-1 è stato presentato in Thailandia con un prezzo equivalente a 1.700 euro e non è ancora chiaro se la Casa giapponese abbia intenzione di commercializzarlo in Europa. Con tutta probabilità, anche qualora PG-1 arrivasse da noi, dovremmo mettere in conto un prezzo ben più alto, in linea con quello di Honda Cub, a quota 3.790 euro.