La famiglia delle cruiser Yamaha si allarga verso il basso con una nuova motorizzazione raffreddata ad aria, per ritornare all'essenza delle moto basse e lunghe ma senza rinnegare troppo la tecnologia
FUTURO ROSEO? Se supersportive e naked cominciano a segnare il passo nelle vendite, c'è un segmento che pare essere sempre più vivace e al quale le Case costruttrici ricominciano a guardare con interesse sempre più vivo. Si tratta delle moto custom/cruiser, già in passato capaci di creare "moda" e macinare numeri da record, per poi passare un periodo di oblio che solo di questi tempi pare finito.
TANTE NOVITA' Non si spiegherebbero altrimenti i nuovi modelli in arrivo per il prossimo anno in questa categoria, come la recente Triumph Thunderbird (vera new entry per il Marchio inglese) e questa nuovissima Yamaha XVS 950 Midnightstar; una moto che porta al debutto un inedito bicilindrico raffreddato ad aria e allarga verso il basso la gamma delle cruiser di Iwata, fino ad ora composta da altre due star di mezzanotte, la XVS1300 e l'imponente XV1900.
GOOD VIBRATION Per la più piccola di casa, i tecnici Yamaha hanno investito molte risorse, con le quali si è voluto creare una moto d'ingresso al mondo cruiser che avesse ugualmente tutte le caratteristiche che gli appassionati di questo tipo di moto richiedono. In una parola: vibrazioni di giusta intensità e tono, senza dimenticare il sound prodotto dagli scarichi.
CUORE NUOVOL'anima di questa XVS950 è quindi un nuovo bicilindrico a V stretta di 60° e 942cc, ottenuti riducendo l'alesaggio dei cilindri di derivazione XVS1300 da 100 a 85mm e mantenendo la corsa di 83mm. Mentre nell'opera di semplificazione e caratterizzazione scompaiono il raffreddamento a liquido e il contralbero per le vibrazioni, controproducente in un motore che utilizza addirittura una sequenza di scoppi irregolare per dare il giusto feeling a chi guida
LO FAMO STRANOGli scoppi del motore avvengono infatti a 300° e 420°, regalando al motore pulsazioni caratteristiche e un sound che si preannuncia coinvolgente. Tutto questo è possibile però anche grazie alla sofisticata gestione elettronica dell'iniezione e a tanti altri accorgimenti come i pistoni forgiati e i cilindri con riporto ceramico, i bilancieri a cuscinetti o le camere di scoppio dalla forma ottimizzata (pentroof), che permettono rapporti i compressione non eccessivi (9:1) a fronte di un'elevata efficienza.
CHILOMETRICA Più tradizionali sono invece il cambio a cinque marce, il telaio a doppia culla in tubi d'acciaio, le sospensioni e freni, che utilizzano un disco singolo su entrambi gli assi. Le ruote sono da 18" l'anteriore - con pneumatico 130/70 - e da 16" al posteriore, "calzato" 170/70. L'interasse è, come da tradizione, chilometrico (1.685mm) e pur essendo di soli 5mm più corto di quello della XVS1300, la più piccola 950 può vantare un peso ridotto di circa 25 chili, a favore della facilità d'uso.
APERTA E AGILELa forcella e il mono posteriore derivano poi dagli elementi montati sulla Midnightstar 1300, rivisti nelle tarature in funzione del minor peso della XVS950. L'inclinazione del cannotto è di 32°10' e l'escursione di 145mm
della forcella dovrebbero essere poi sufficienti per garantire agilità alla più piccola delle cruiser di Iwata e una guidabilità il più possibile allineata alla sua estetica aggressiva.
LUNGA E ACCUCCIATALa linea della XVS950 è infatti bassa e allungata, con una posizione di guida studiata per far sentire il pilota "sopra" alla moto e non incastrato fra il parafango posteriore e il serbatoio. Questo (17 lt) è poi l'elemento estetico più caraterizzante, grazie alla sua forma rastremata verso la sella - anche a vantaggio del comfort di chi guida - e alla strumentazione di disegno inedito che lo sovrasta. Da segnalare, comunque, che nonostante questa impostazione data da Yamaha alla sua Midnighstar 950, la sella è stata posta a soli 675mm da terra, quindi circa 40mm in meno di quella già molto accessibile della 1300.