In occasione del test della nuova Triumph Tiger 2022, abbiamo intervistato Andrea Buzzoni, CEO di Triumph Motorcycles Italia. Gli abbiamo chiesto cosa si aspetta dalla nuova Tiger 1200 e qualche piccola suggestione sul futuro. Ecco cosa ha risposto alle nostre domande.
Triumph Tiger 1200 2022, la GT Pro è la più stradale
Quale sarà la versione più venduta della nuova Tiger 1200?
“È una bella domanda a cui è difficile rispondere. Avendo introdotto una soluzione unica come Tiger 1200 Rally Explorer - con la ruota anteriore da 21 pollici, con cardano e serbatoio da 30 litri - è difficile fare una previsione non avendo uno storico. Nonostante sia sorprendentemente piacevole da guidare, è una moto indubbiamente selettiva per la sua stazza. Probabilmente la più venduta potrebbe essere la GT Pro, ma la risposta definitiva ce la daranno i motociclisti”.
Quale delle 5 versioni della nuova Tiger 1200 2022 ti ha colpito di più?
“Nel comportamento stradale mi ha convinto particolarmente la Rally Explorer. Mi è piaciuto molto la dolcezza dinamica che la moto offre in curva e l’anteriore è talmente veloce nella discesa in piega da non sembrare nemmeno un 21 pollici. Anche i trasferimenti di carico sono contenuti, un vantaggio quando si guida con passeggero e bagagli al seguito”.
Quali caratteristiche della Tiger 1200 dovrebbero farla preferire rispetto a una sua rivale?
“In passato avevamo una buona moto, ma in un segmento così competitivo bisogna avere una moto eccezionale, e ora siamo convinti di averla. Siamo convinti che la Tiger 1200 sia leader del suo segmento. Come tutti, abbiamo analizzato le nostre più dirette competitor nella fase di sviluppo del progetto per capire che direzione intraprendere. Rispetto alle rivali abbiamo uno stile british con un’identità propria, allineato all’imponenza e alla prestanza che il segmento richiede, ma meno urlato, merito anche della mano italiana del bravissimo Rodolfo Frascoli (stesso designer della Tiger 900 n.d.r). Inoltre siamo gli unici a proporre un motore a tre cilindri, che prende il meglio dai 4 cilindri a V e dai bicilindrici più comuni nel segmento, dalle prestazioni di assoluto rilievo e non solo. In basso, grazie agli scoppi irregolari ottenuti con l’albero T-Plane, ha un’erogazione fluida e pastosa anche a bassissimi regimi con tanta coppia, ma superati i 6.000 giri eccita per capacità di allungo e sound. Senza dimenticare la trasmissione a cardano evoluta, fluida con tutti i suoi vantaggi e un pacchetto tecnologico ben integrato che porta benefici nell’utilizzo percepibili e immediati alla guida.
La Yamaha Ténéré si è rivelata un successo a livello di vendite grazie ad una formula che unisce prestazioni/capacità in off-road/prezzo accessibile, è impossibile immaginare una Triumph in questo segmento, magari sfruttando la piattaforma 660 già vista su Trident e Tiger Sport 660?
“No non è un’idea impossibile, anzi potrebbe essere plausibile. In quello che una volta era il segmento delle medie cilindrate, ormai considerabili piccole, c’è fermento, si stanno aprendo delle nicchie molto interessanti. C’è la voglia di tornare a una moto facile, intuitiva, pratica, poco impegnativa, che dona divertimento. Noi abbiamo introdotto proprio lì la Trident 660 (qui il link alla prova) con il nostro motore a tre cilindri da 660 cc che sta ben figurando nel segmento delle naked, con addirittura il 25% delle quote di mercato, siamo arrivati adesso sul mercato con la Tiger 660, una moto divertentissima, agile, facile e coinvolgente. Al momento non abbiamo nel cassetto qualcosa con vocazione enduro su base 660 però non è escluso che questo possa diventare un progetto. Anche perché sull’enduro racing abbiamo altri programmi.
In futuro quali altre tecnologie ti aspetti che verranno introdotte su “ammiraglie” come la Tiger 1200, magari proprio il Radar Cruise Control assente su questa generazione?
“Si tratta di trovare il giusto compromesso tra sofisticatezza e facilità d’uso, che non è sempre un’equazione riuscita. Abbiamo varie idee che possiamo introdurre in questo segmento che però non posso ancora svelare. Per quanto riguarda il Radar Cruise Control è stato deciso che non era una feature necessaria dopo aver fatto delle analisi di mercato con i nostri utenti, nulla toglie però che in un futuro sarà introdotto se dovesse essere ritenuto necessario.
L’ottimo lavoro e le migliorie della gamma Tiger orientate all’uso in fuoristrada sono frutto del lavoro che Triumph sta facendo per entrare nel segmento cross/enduro o i due mondi sono separati?
“No, sono due realtà separate. La gamma Tiger necessitava di migliorie per puntare alla leadership del suo segmento indipendentemente dall’ingresso di Triumph nel mondo cross/enduro racing sotto i 500 cc. I due mondi sono abbastanza distanti tra di loro, per prodotto, cliente tipo e utilizzo. Ci sono pochi punti di contatto nello sviluppo di una enduro specialistica e di una maxi enduro sia a livello ciclistico, sia a livello motoristico, ciò non toglie che il brand ne esca indubbiamente rafforzato con l’imminente ingresso nel mondo delle competizioni.