Novità in merito alla Hayabusa. Suzuki deposita il brevetto dell'ideogramma, dietro questa mossa si cela il grande ritorno?
IL FALCO PELLEGRINO Una volta le moto più veloci del pianeta non erano le supersportive, le più raffinate dell’epoca venivano infatti sverniciate sui rettilinei delle autobahn tedesche da missili come la Suzuki Hayabusa, tra le prime ad abbattere il muro dei 300 km/h. Il successo planetario del falco pellegrino, questa la traduzione del termine Hayabusa, è durato per decenni, fino all’introduzione delle normative anti inquinamento Euro4. Suzuki ha venduto la “busa” fino ad oggi grazie alle deroghe concesse alle case costruttrici che però scadranno a fine 2018, obbligando la Casa di Hamamatsu a cessarne la carriera. Forse. Proprio in questi giorni Suzuki ha nuovamente depositato all’ufficio brevetti il logo Hayabusa, alimentando nuovamente le voci attorno ad una sua potenziale sostituzione.
FACCIAMO CHIAREZZA A questo punto va però fatta una precisazione. Suzuki detiene già i diritti del logo Hayabusa (lo trovate nella fotogallery) ma il suo uso è legato esclusivamente ad "automobili, motocicli, veicoli fuoristrada e parti e accessori di questi". Il nuovo logo invece è destinato ad un utilizzo più ampio, includendo abbigliamento, accessori, componenti e altro ancora. Dov’è allora la novità? Il tutto sta nel tempismo: che senso avrebbe lanciare una linea di accessori legati ad una moto che non esisterà più? Possibile che Suzuki regali ai possessori di Hayabusa un ultimo gadget da conservare in ricordo dei bei tempi? Difficile, noi crediamo più in un potenziale ritorno, magari sfruttando la tecnologia turbo, la stessa che potrebbe caratterizzare la nuova Suzuki Katana.
LA IMMAGINIAMO COSI’ Ovviamente da parte di Suzuki vige il rigoroso silenzio, quindi noi proviamo ad affidarci al nostro istinto e la immaginiamo così: motore 1.000 cc sovralimentato in grado di pareggiare i 200 cv della Kawasaki H2 SX, un nuovo telaio in grado di gestire la maggiore potenza erogata, sospensioni semi-attive e tutti i migliori ritrovati in campo di elettronica come display TFT, piattaforma inerziale, fari a LED, controllo di trazione e riding mode. Una moto dal prezzo premium, sicuramente attorno ai 20.000 euro, ma in grado di far volare in alto nuovamente il falco pellegrino. P.S Per chi non lo sapesse, il falco pellegrino raggiunge i 390 km/h in picchiata, mai nome fu più azzeccato.