Il mondo delle corse come “banco prova” per le tecnologie del futuro, non è la prima volta che succede, che sia tra le due o le quattro ruote. La F1 ma anche la MotoGP stanno pensando di rimpiazzare i combustibili fossili con i bio carburanti per le prossime stagioni ma c’è chi si sta muovendo in anticipo, ovvero Suzuki. La casa di Hamamatsu durante la ultima 8h di Suzuka – prestigiosa gara endurance – ha schierato una speciale GSX-R1000 alimentata con carburante sostenibile di origine biologia Elf e lubrificanti Motul, sempre di origine bio, tra l’altro ottenendo anche un’incoraggiante ottava posizione a fine gara.
Il team Suzuki con la GSX-R1000 a bio carburante
LA MOTO TEST Suzuki ha ufficialmente abbandonato tutte le competizioni in veste “ufficiale” ma ha sfruttato la gara di casa del Campionato Mondiale Endurance per vedere come si comportava la sua “numero 0”. Si tratta di una GSX-R1000 modificata che, visivamente, era quasi completamente invariata rispetto alla moto che il team Yoshimura SERT (non ufficiale) ha portato sul podio, a parte per la verniciatura e alcune piccole ali anteriori (primo indizio di un potenziale utilizzo futuro?). La moto, guidata tra gli altri da Shinichi Sahara, ex capo progetto MotoGP, si differenziava oltre che per l’uso dei carburanti alternativi anche per l'utilizzo di materiali riciclati nella costruzione, inclusa la fibra di carbonio delle carene.
La GSX-R1000 sperimentale in azione alla 8h di Suzuka
LE DICHIARAZIONI Tsuyoshi Tanaka, direttore generale esecutivo delle attività motociclistiche di Suzuki, ha dichiarato a margine dell’evento: ''Credo che questa iniziativa abbia un significato molto importante in vista della neutralità di anidride carbonica, soprattutto per le motociclette di cilindrata medio-grande, per le quali riteniamo che i motori a combustione saranno ancora necessari.” Una dichiarazione che fa ben sperare per il futuro dei motori a combustione interna ma anche per quello della GSX-R. Infatti in futuro, con i bio carburanti sempre più diffusi per il mondo, non è detto che in quel di Hamamatsu torni la voglia di dedicarsi al mondo delle sportive, sviluppando un motore in grado di performare a dovere e rispettare i paletti imposti dalle normative stringenti. Supposizioni e speranze, almeno per il momento, ma un domani chissà...