Alla fine anni ’90 in pochi sapevano che KTM stava facendo girare al banco del reparto Ricerca & Sviluppo di Mattighofen un motore molto speciale. Si trattava del primo LC8 V2 a 75°. Ecco la sua storia ormai ventennale.
Fabrizio Meoni vince la sua seconda
La prima versione di questo propulsore sarebbe poi stato montato sulla mitica KTM 950 Rally con la quale Fabrizio Meoni nel 2002 vinse la Dakar, e dalla quale nel 2003 nacque la KTM 950 Adventure. Due anni più tardi è stata presentata la sorprendente KTM 990 Super Duke, modello che ha dimostrato due importanti cose: la capacità di costruire performanti moto stradali, ma soprattutto la versatilità d’utilizzo del motore LC8. Gli sviluppi non sono mai cessati, anzi, hanno continuato inesauribili fino all’arrivo della supersportiva KTM RC8 con la cubatura che sale a 1.190 cc. Dal massimo delle performance per il tempo sul giro, si passa alla voglia di unire il massimo di performance e versatilità.
La cubatura cresce ulteriormente per soddisfare le sempre crescenti richieste di potenza e coppia: seguono così le KTM Adventure e le moderne Super Adventure, fino a raggiungere il proprio apice in un mix di performance e divertimento con la KTM 1290 Super Duke R. Oggi il motore LC8 equipaggia sia la 1290 Super Adventure S sia la più stradale e pistaiola KTM 1290 Super Duke R. Nella configurazione attuale, il motore LC8 si presenta con 1.301 cc, 140 Nm e 180 CV gestiti da un’elettronica sopraffina che consente di sfruttarne al meglio le prestazioni, grazie alla piattaforma inerziale a 6 assi.
Nel 2020 il motore è stato adeguato alla normativa Euro5. Gli ingegneri KTM hanno lavorato intensamente per aprire un nuovo capitolo della storia dell’LC8. Particolare attenzione è stata prestata alla distribuzione e all’efficienza dell’impianto di scarico, con un risparmio di circa 1,5 kg. Un risultato che lo posiziona come uno dei motori più leggeri e performanti dell’intero mercato. Nell’ultima versione, la sua architettura prevede pareti dei carter più sottili, nuovi pistoni per una maggiore longevità, una nuova linea dell’olio lubrificante, due candele per cilindro e valvole di aspirazione in titanio, rinnovati condotti di aspirazione e tante altre piccole soluzioni atte a ridurre il peso senza compromettere le prestazioni.
Prestazioni, ma anche l’affidabilità e versatilità sono fondamentali. In occasione di recenti test interni i nostri tecnici sono arrivati a percorrere il doppio degli intervalli di manutenzione previsti (30.000 km anziché 15.000) senza riscontrare alcun problema. Ma non solo: una prova di durata con la nuova KTM 1290 Super Adventure S ha evidenziato che quasi il 40% del tempo si sta sotto i 3.500 giri/min, mentre solo l’1% della distanza del test è stato percorso con il motore sopra i 6.500 giri/min. Un dato che dimostra come sia stato mirato il lavoro di KTM nel realizzare un LC8 con tanta coppia ai bassi regimi, a favore di un’ottima fruibilità nell’uso quotidiano.
KTM resta quindi irremovibile riguardo la scelta dell’architettura V2 e i suoi benefici: qualunque sia la strada, lo sterrato o il circuito, e qualunque siano le richieste del pilota, il motore LC8 continuerà ad essere un punto di riferimento per KTM e per il mercato delle hypernaked così come in quello delle moto da turismo. Noi lo abbiamo visto con la Super Duke e Super Adventure: ecco come si sono comportate con le rivali di settore!
- KTM 1290 Super Adventure S nella comparativa Maxi Enduro 2021
- KTM 1290 Super Duke R nella comparativa Maxi Naked 2021