Sulle auto ci sono gli ADAS – Advanced Driver Assistance Systems, più comunemente conosciuti come ''aiuti alla guida'' – esulle moto si inizia a parlare di ARAS (vedasi Piaggio). La prima moto di serie col radar è stata la Ducati Multistrada V4 S: come diretta conseguenza di ciò sono arrivati Adaptive Cruise Control e blind spot – grazie al radar posteriore – che rileva i veicoli nell'angolo cieco. Grandi innovazioni per il mondo delle 2 ruote che sembrano destinate a essere superate da Honda che spiana la strada alla moto con guida semi-autonoma.
LA PRIMA Nel 2017 Honda presenta al CES di Las Vegas Riding Assist, moto capace di stare in piedi da sola. Da lì l'evoluzione in Riding Assit-e, vale a dire la versione con motore elettrico. Oggi, invece, si parla di guida semi-autonoma grazie a una serie di brevetti che la Casa di Tokio ha presentato: telecamere, sensore LiDAR – Light Detection and Ranging che rileva la luce – e GPS permetterebbero alla moto molto più che il solo bilanciarsi a bassa velocità del Riding Assist di cui sopra, ma di avere una moto che interagisce con la strada e gli altri veicoli. Una sorta di pilota automatico, per intenderci...
L'Honda Riding Assist-e
COME FUNZIONA Il pacchetto tecnologico costruisce un'immagine 3D dei dintorni, tracciando oggetti e veicoli, monitorando i pericoli. Non manca anche uno sterzo assistito simile a quello di Yamaha – ve ne avevamo parlato qui – capace di distinguere tra input del pilota e forze esterne. Grazie ai sensori di pressione su sella, manubrio e pedane, ma anche a una fotocamera frontale montata sul cruscotto, l'Honda intelligente riuscirebbe a studiare le azioni del pilota e capirne le intezioni.
IL FUTURO Fantascientifico? Forse per il momento. Honda potrebbe iniziare con cruise control adattivo e sistema di mantenimento della corsia già a breve, magari su modelli come Gold Wing e Africa Twin, per poi implementare queste tecnologie e renderle disponibili nel corso dei prossimi anni.