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Renard GT


Avatar Redazionale, il 20/10/10

14 anni fa - Dall'Estonia col carbonio...

Arriva dalla fredda Estonia e vuole essere solo la prima di una nova gamma di moto "nordiche". La Renard GT dimostra quanto un motore Guzzi, volendo, può essere moderno.

DONNE E MOTORI? Diciamo pure che se si parla di Estonia a nessuno vengono in mente le moto... Eppure anche lassù c'è stato un passato in cui esisteva l'industria motociclistica. Nel 1938 nacque a Tallin con la realizzazione di una bici motorizzata la Renard. Ebbe vita breve perché la seconda guerra mondiale devastò la città e con essa anche l'azienda motociclistica Estone. Nel 2008 però un gruppo di imprenditori Estoni ha deciso che la Renard doveva rinascere.

CHE VOLPONI Il simbolo del marchio è la Volpe (renard significa proprio volpe in francese) e la GT vuole essere la prima Renard ad arrivare sul mercato. Certo è che se volevano farsi notare ce l'hanno fatta. La Renard GT è secondo i progettisti la power cruiser definitiva, una moto con la migliore maneggevolezza della sua classe, ma sono il design e le caratteristiche tecniche a non passare inosservate.

CONFEDERATE DE NOANTRIDire comunque che quelli della Renard sono andati a scuola dalla Confederate è dire poco, la Renard GT ricorda le eccentriche realizzazioni americane da qualsiasi lato la si guardi, a partire dall'avantreno per finire con la sella "appesa". Sì, è vero, sulla Confederate c'è tanto alluminio e qui è tutto carbonio ma la sostanza non cambia...

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CUORE ITALIANO La novità è però che invece del solito mega bicilindrico americano nel bel mezzo della scocca in carbonio quelli della Renard hanno piazzato un motore Moto Guzzi 8 valvole debitamente preparato fino ad arrivare a 125 cv a 8000 giri con una coppia di 120 Nm a 6000 giri, capace di spingere la Renard GT a 230 km/h. Ma la vera opera d'arte è il telaio un monoscocca in carbonio da 11 kg di peso battezzato "unibody" che integra il serbatoio della benzina, il reggisella e tutti gli attacchi per forcellone e "forcella". Sempre secondo i costruttori la Renard GT stabilirebbe nuovi parametri di guidabilità nel segmento delle power cruiser.

LEGGERA In effetti non ci sono molte moto di questo segmento con un peso limitato a 190 kg a secco e va detto che gli estoni non hanno sono andati al risparmio quando si è trattato di scegliere le sospensioni che nello specifico sono marchiate Ohlins, il mono è addirittura un TTX36, lo stesso della Ducati 1198 R. Niente di speciale per quel che riguarda i freni che si affidano ai classici dischi da 320 mm con pinze a quattro pistoncini mentre per quel che riguarda le misure, la Renard GT è lunga 2100 mm, larga 840 e ha una sella a 850 mm da terra.

GUZZI DEL QUARTO MILLENNIO A parte la moto che può piacere o non piacere, questo progetto è un bell'incentivo per chi qui da noi è impegnato a realizzare le Guzzi del futuro. C'è chi pensa che il V2 di Mandello sia ormai un motore vecchio, la Renard GT sembra invece dimostrare il contrario...


Pubblicato da Stefano Cordara, 20/10/2010
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