Arriva dalla fredda Estonia e vuole essere solo la prima di una nova gamma di moto "nordiche". La Renard GT dimostra quanto un motore Guzzi, volendo, può essere moderno.
DONNE E MOTORI? Diciamo pure che se si parla di Estonia a nessuno vengono in mente le moto... Eppure anche lassù c'è stato un passato in cui esisteva l'industria motociclistica. Nel 1938 nacque a Tallin con la realizzazione di una bici motorizzata la Renard. Ebbe vita breve perché la seconda guerra mondiale devastò la città e con essa anche l'azienda motociclistica Estone. Nel 2008 però un gruppo di imprenditori Estoni ha deciso che la Renard doveva rinascere.
CHE VOLPONI Il simbolo del marchio è la Volpe (renard significa proprio volpe in francese) e la GT vuole essere la prima Renard ad arrivare sul mercato. Certo è che se volevano farsi notare ce l'hanno fatta. La Renard GT è secondo i progettisti la power cruiser definitiva, una moto con la migliore maneggevolezza della sua classe, ma sono il design e le caratteristiche tecniche a non passare inosservate.
CONFEDERATE DE NOANTRIDire comunque che quelli della Renard sono andati a scuola dalla Confederate è dire poco, la Renard GT ricorda le eccentriche realizzazioni americane da qualsiasi lato la si guardi, a partire dall'avantreno per finire con la sella "appesa". Sì, è vero, sulla Confederate c'è tanto alluminio e qui è tutto carbonio ma la sostanza non cambia...
CUORE ITALIANO La novità è però che invece del solito mega bicilindrico americano nel bel mezzo della scocca in carbonio quelli della Renard hanno piazzato un motore Moto Guzzi 8 valvole debitamente preparato fino ad arrivare a 125 cv a 8000 giri con una coppia di 120 Nm a 6000 giri, capace di spingere la Renard GT a 230 km/h. Ma la vera opera d'arte è il telaio un monoscocca in carbonio da 11 kg di peso battezzato "unibody" che integra il serbatoio della benzina, il reggisella e tutti gli attacchi per forcellone e "forcella". Sempre secondo i costruttori la Renard GT stabilirebbe nuovi parametri di guidabilità nel segmento delle power cruiser.
LEGGERA In effetti non ci sono molte moto di questo segmento con un peso limitato a 190 kg a secco e va detto che gli estoni non hanno sono andati al risparmio quando si è trattato di scegliere le sospensioni che nello specifico sono marchiate Ohlins, il mono è addirittura un TTX36, lo stesso della Ducati 1198 R. Niente di speciale per quel che riguarda i freni che si affidano ai classici dischi da 320 mm con pinze a quattro pistoncini mentre per quel che riguarda le misure, la Renard GT è lunga 2100 mm, larga 840 e ha una sella a 850 mm da terra.
GUZZI DEL QUARTO MILLENNIO A parte la moto che può piacere o non piacere, questo progetto è un bell'incentivo per chi qui da noi è impegnato a realizzare le Guzzi del futuro. C'è chi pensa che il V2 di Mandello sia ormai un motore vecchio, la Renard GT sembra invece dimostrare il contrario...