L'artigiano milanese torna sulla scena con una moto che vuole essere anche una provocazione. Motore 500 2T, elettronica zero. 190 CV per 135 kg. La GP 500 dei giorni nostri destinata a chi ama le sensazioni forti.
ROBA D'ALTRI TEMPI Moto che correvano quando per fare un mondiale non dovevi avere né l'hospitality a 3 piani né 200 ingegneri elettronici ma bastava un meccanico in tuta azzurra (quella storica di Peppino Pattoni e un camion-officina). Anche se alla fine in sella c'era gente del calibro di Rainey, Schwantz, Gardner, Lawson e in griglia ci andavano in 36. Insomma, un mondo che non c'è più, ucciso anche da moto sempre più complicate e costose che hanno contribuito a fare sparire gli "artigiani da corsa".
CONTROCORRENTE La Gran Premio 500 nasce proprio per quello, con lei Roberto Pattoni va orgogliosamente controcorrente. Poteva benissimo prendere un bel quattro cilindri 1000, costruirci una ciclistica attorno e fare una special e invece no. Per lui, quell'odore di miscela al due è ancora l'unico odore (anzi profumo) che merita di uscire dallo scarico di una moto da pista. Anacronistico? Forse. Sognatore? Anche. Intanto però si è messo in mente di rifare una GP 500 e l'ha fatta.
posa con la
Gran Premio 500
A RICHIESTA La Gran Premio 500 2010 è per ora ancora allo stadio prototipale, ma al massimo entro gennaio dovrebbe iniziare a girare in pista e poi… Se c'è qualcuno che la vuole, si faccia avanti.