In occasione del test della nuova Yamaha MT-10 2022, abbiamo intervistato Fabrizio Corsi (Product Communication Manager della Casa di Iwata). Ecco cosa ha risposto alle nostre domande su motore, sviluppo, tecnologia di bordo e ciclistica.
La potenza del CP4 è salita di quasi 6 CV rispetto al modello precedente, ma è distante da altre moto dello stesso segmento. Dovendo già mettere mano al motore, come mai non avete scelto di aumentarla ulteriormente?
“Il motore della MT-10 2022 deriva da quello della supersportiva R1. Fin da subito la scelta tecnica è stata quella di dotare la moto di un motore meno performante rispetto a quello della sorella. Questa evoluzione si presenta in linea con il progetto iniziato sulla prima versione, ma rispetto al passato c’è stato un aumento della coppia. La filosofia Yamaha alla base della MT-10 è quella di proporre una moto adatta al divertimento su strada, dove 165 CV sono già molti. Lo sviluppo non si è focalizzato sull’espressione della potenza massima, ma sul piacere di guida. Con la MT-10 puoi andare “piano” e goderti la strada, così come sfruttarla al 100%, avendo tutto ciò che serve per una giornata in pista. La famiglia MT è composta, come sapete, da più moto, tutte accomunate dalla parola “fun”, che vuol dire divertimento. Una potenza maggiore potrebbe anche mettere in difficoltà”.
Sul nuovo modello è stata rivista l’erogazione ai medi regimi. Come avete lavorato per cambiare il carattere della MT-10?
“Abbiamo aumentato l’inerzia togliendo le parti in titanio, ma non per ridurre i costi di produzione, per aumentare il peso e avere più coppia. L’idea di base è quella di offrire una moto più fruibile e divertente in ogni condizione, specialmente su strada. A parità di motore, rispetto al precedente modello l’erogazione è più corposa e lineare”.
Fabrizio Corsi, Product Communication Manager di Yamaha Motor Europe
Con i suoi 1.415 mm di interasse, la MT-10 è tra le più corte del segmento maxi-naked, addirittura più corta dell’MT-09. È frutto di scelte progettuali che privilegiano l’agilità rispetto alla stabilità?
“La combinazione telaio-motore offre una stabilità così elevata da averci permesso di giocare con le dimensioni vitali della moto nella direzione di una maggiore agilità. Abbiamo lavorato per rendere la MT-10 tanto stabile quanto divertente tra le curve. Rispetto alla MT-09, più ''motard'', l'ammiraglia è una roadster pura”.
La tecnologia di bordo è aumentata notevolmente e oggi la MT-10 vanta un pacchetto elettronico aggiornato e personalizzabile. In cosa è ancora possibile crescere in tal senso?
“Dal punto di vista dell’assistenza al pilota, la MT-10 offre il massimo di quello che c’è sul mercato. Se parliamo, invece, di tecnologia digitale intesa come interconnessione tra sistemi mobili, allora posso sbilanciarmi nel dire che si tratta di una direzione che seguiremo. In futuro le moto saranno sempre più connesse”.