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Il ritorno dell'Aprilia Shiver: in Cina c'è la Zongshen Cyclone RA9


Avatar di Michele Perrino, il 01/02/22

2 anni fa - Aprilia Shiver e Dorsoduro spariscono dall'Italia e spuntano in Cina ma...

Nuova vita per Aprilia Shiver e Dorsoduro: la Zongshen Cyclone RA9
Aprilia Shiver e Dorsoduro sono uscite di scena in Italia ma spuntano in Cina col marchio Zongshen: la Cyclone RA9 è il primo esempio

La scorsa estate vi abbiamo raccontato dell'uscita di scena di Aprilia Shiver e Dorsoduro – col possibile ingresso di una Pegaso 660 – a causa del mancato arrivo dell'Euro 5. In Cina però le bicilindriche di Noale potrebbero tornare in vita, anche se sotto forme diverse: il concept della Zongshen Cyclone RA9 ne è un esempio.

IL RITORNO Una sorta di nuova vita per il bicilindrico a V di 90° di Shiver e Dorsoduro che è stato trasferito sul concept della Cyclone RA9 e probabilmente vedrà la luce anche su una gamma di nuovi modelli di fabbricazione cinese entro il prossimo anno. Niente di casuale, ma semplicemente frutto dell'accordo, datato 2004, tra Piaggio e Zongshen (recentemente vi abbiamo raccontato del nuovo motore da 150 cc). E quello tra la Casa di Pontedera e l'Azienda cinese non è altro che uno dei rapporti Europa-Cina che porterà alla realizzazione di nuovi modelli di grossa cilindrata. Qualcosa che suona un po' come se dalla Cina dicessero ''Ehi, siamo pronti anche noi, arriviamo''.

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Il motore dell'Aprilia Shiver 900 sulla Zongshen Cyclone RA9Il motore dell'Aprilia Shiver 900 sulla Zongshen Cyclone RA9

BENE O MALE? E infatti pian piano spuntano maxi moto cinesi ben fatte, capaci di giocarsela con quelle dei grandi costruttori europei e giapponesi. Un esempio su tutti quello di CFMoto che ad EICMA 2021 ha portato la 800MT, crossover col bicilindrico parallelo da 799 cc derivato KTM. Per i motociclisti europei – almeno sulle prime – ottime notizie perché arriveranno nuove moto a prezzi davvero interessanti, ma per il mercato moto europeo? Giocarsela con la Cina ad armi pari sarebbe un conto, ma con l'enorme disparità in termini di manodopera si parte sconfitti. E subito penso alla delocalizzazione, in una guerra al ribasso che non fa bene a nessuno. 


Pubblicato da Michele Perrino, 01/02/2022
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