Daytona, un nome per nulla banale che spesso ha fatto lasciato il segno nei vari ambiti in cui veniva utilizzato: nel mondo degli orologi, in quello delle competizioni, sulle quattro ruote ma anche sulle due. LaTriumph Daytona per anni è stata – seppur non supportata da un eguale successo a livello commerciale – la sportiva media per definizione.Precisa come una lama, agile e più “piena” nell’erogazione rispetto alle rivali da 600 cc a quattro cilindri. Con la crisi di questo segmento, però, anche mamma Triumph ha smesso di credere in lei, relegata a “semplice”serie limitata per celebrare la fornitura dei motori a tre cilindri per il campionato Moto2. Ma le cose presto cambieranno.
Triumph Daytona 765 Moto2 Limited Edition: gli step per arrivare alla serie limitata
NUOVA VITA Dopo le foto apparse su RideApart ora è la stessa Triumph a dare l'ufficialità su Instagram: la nuova Daytona 660 arriverà il 9 gennaio prossimo alle ore 13. Ecco di seguito il post che mostra la moto.
SPORTIVA STRADALE Daytona è il nome che da sempre si accosta alle sportive con semi manubri a marchio Triumph, anche se in questo caso le cose sono un po' diverse rispetto alla sua progenitrice. La Casa inglese sta già testando la sportiva stradale, ma la base è quella della Trident 660. Le sportive piacciono ancora, ma non estreme come una volta, almeno non per l’uso su strada. La più venduta in Europa è laAprilia RS 660, colei che per prima ha intrapreso questo filone, con numeri ben maggiori anche rispetto ai “bombardoni” da 200 e più CV e ora anche la Suzuki GSX-8R è della partita...
Triumph Daytona 660, si chiamerà così la nuova sportiva?
COSA CAMBIA, COSA RESTA?La piattaforma su cui si basa la nuova sportiva Triumph è senz’altro quella della Trident 660, che ha già dato vita anche a una variante turistica, la Tiger Sport 660. Dalle foto si può notare come ci sia tantissima condivisione di componenti con questi modelli: telaio, telaietto posteriore, forcellone, motore, scarico, faro posteriore e strumentazione sono i medesimi. Inediti la carenatura, anche se la colorazione “full black” non aiuta a capirne bene forme e volumi, i fari anteriori e la piastra di sterzo, con semi manubri posizionati sopra di essa, a rimarcarne la vocazione sì sportiva ma non estrema. I colleghi di Ride Apart tra le conferme inserivano anche l’impianto frenante, ma a ben vedere si sbagliano. Infatti, al posto delle pinze assiali Nissin si può notare come ai piedi della forcella ci siano una coppia di pinze ad attacco radiale. Sempre andando alla ricerca del dettaglio, andando a ispezionare le immagini che lasciano intravedere qualcosina del comparto sospensioni, si nota come la forcella sia priva di regolazioni (un peccato se così dovesse essere il modello definitivo) e anche il mono ammortizzatore non sembrerebbe essere così raffinato.
PREZZO Per conoscere il prezzo dovremo attendere il reveal ma, se la Trident 660 ha un prezzo di listino di 8.395 euro e la Tiger Sport 660 costa 1.100 euro in più, è molto probabile che sarà più vicino a quello della crossover che non a quello della naked. Non resta che attendere questi 20 giorni...
Fonte: RideApart