Al fianco dellanuova 390 Duke– ma anche della 250 Duke, non commercializzata in Europa – KTM ha presentato la nuova “piccolina” di famiglia, la 125 Duke 2024. Anche lei come le maggiori ha un design inedito, così come lo sono alcune soluzioni tecniche, andiamo a scoprire le differenze con il model year 2023.
DESIGN Partiamo ovviamente dal look, la novità che maggiormente balza all’occhio. Il nuovo design delle nude austriache è ancora più aggressivo che in passato, con riferimenti all’ammiraglia1290 Super Duke Rancora più evidenti, specialmente nella parte dei convogliatori d’aria vicino al serbatoio. Inedito è anche “lo sguardo” della 125, che come accade sulla 390 con cui condivide molto, si fa ancora più accigliato con nuova forma. Ciliegina sulla torta le nuove colorazioni abbinate a grafiche inedite.
Nuova KTM 125 Duke 2024 in azione
MOTORE A spingere la piccola 125 c’è l’ormai proverbiale monocilindrico quattro tempi LC4c da 125 cc, capace di 15 CV, massimo consentito per la guida con patente A1, e 11,5 Nm di coppia. Niente aumento di performance, almeno non sulla carta, ma KTM ha lavorato sul suo motore per renderlo più leggero e compatto, modificando la testata e introducendo una nuova frizione antisaltellamento PASC più performante.
TECNOLOGIA Le ottavo di litro austriache sono sempre state un passo avanti rispetto alle rivali dal punto di vista tecnologico e la nuova 125 Duke non fa eccezione. Gioca un ruolo da protagonista il nuovo display TFT da 5'' dotato di connettività Bluetooth e possibilità di visualizzare la navigazione Turn-by-Turn, oltre a gestire le chiamate e le proprie playlist preferite. Per sfruttarne a pieno le potenzialità sono stati introdotti nuovi comandi al manubrio ancora più intuitivi.
Nuova KTM 125 Duke 2024 in impennata
CICLISTICA Ma non è tutto, perché proprio come accade sulla 390 Duke è la ciclistica a presentare il maggior numero di novità. Il telaio a traliccio in acciaio ha una struttura inedita rispetto al passato ed è ora abbinato ad un telaietto posteriore in alluminio pressofuso, proprio come sulle maggiori 790, 890 e 1290. All'anteriore fa bella mostra di se una robusta forcella WP Apex a steli rovesciati da 43 mmdi diametro, mentre al posteriore il monoammortizzatore, anch'esso WP, è collocato lateralmente e non più centralmente come nel precedente modello, anche in questo caso per lasciar spazio al nuovo scarico, introdotto per ottemperare alla normativa Euro 5.2 (al momento non ancora in vigore). Cambia anche il forcellone, anch’esso in alluminio pressofuso, collegato all’ammortizzatore senza leveraggio progressivo, come da tradizione austriaca. L'impianto frenante è composto da un disco da 320 mm l'anteriore morso da una pinza radiale a quattro pistoncini mentre al posteriore il disco è da 240 mm, con pinza flottante a due pistoncini. Grazie all’ABS a due canali è possibile mantenere la modalità Supermoto, che consente di bloccare la ruota posteriore all’occorrenza. L’altezza della sella è a 820 mm da terra, volendo può essere ridotta a 800 mm tramite accessori, mentre il peso è di 154 kg.