Un po' dirt-track, un po' scrambler. Malaguti tasta il terreno delle ruote alte con il prototipo Sclimber, una piacevole provocazione che potrebbe anche diventare realtà.
Malaguti=scooter, l’equazione non è più così scontata, almeno non lo è da quando la Malaguti ha sforato con il diametro delle ruote presentando un interessante prototipo a metà strada tra una moto da dirt track (specialità americana che si corre negli ovali su fondo sabbioso) e una scrambler vera e propria.
Linea smilza, manubrione alto, sospensioni lungagnone: la Sclimber (acronimo di Super Climber) è una moto essenziale e promette leggerezza (pesa solo 140 kg) e divertimento a go go, ma anche una guida facile a portata neofita. Il motore è un monocilindrico Yamaha con quattro valvole e raffreddamento ad aria (lo stesso che equipaggia la XT 600) capace di 31,5 kW (43 cv) a 6700 giri e di fare anche la voce grossa dai due corti silenziatori.
Il telaio ricorda un po’ quello della Benelli Tornado con i due tubi d’acciaio che si vanno ad incastrare in una robusta piastra d’alluminio. Bello il forcellone a traliccio che muove due ciclopici ammortizzatori a gas. Decisamente possente (soprattutto in riferimento al peso) il disco anteriore da 320 mm morso da una pinza a quattro pistoncini contrapposti.
Non c’è che dire, nell’insieme il risultato è molto accattivante e ci piace pensare che la Malaguti possa presto abbandonare lo stadio di prototipo per scendere su strada. A San Lazzaro non escludono l’idea ma in ogni caso dovremo attendere almeno fino al 2003.