Non lo nego, il mio lavoro è tra i più belli al mondo! Ho la fortuna di guidare moto e scooter in anteprima, raccontarvi come vanno e consigliarvi nell’acquisto nella maniera più oggettiva possibile. Il vostro affetto arriva forte attraverso i commenti su YouTube e sui canali social di Motorbox e non solo, ma mai come quest’anno mi ha fatto piacere vedervi a EICMA, riceverli dal vivo e scambiare con voi opinioni sulle novità e sulle tematiche del futuro. Il 2023 è stato dunque un anno ricco di sfide superate e obbiettivi raggiunti, ma le protagoniste sono sempre loro, le moto. Ecco una selezione delle 10 che maggiormente mi hanno lasciato un segno, un ricordo. Stavolta il giudizio sarà assolutamente soggettivo, dunque non offendetevi se la vostra preferita non sarà in classifica… il mondo è bello perché è vario e quello a due ruote non fa eccezione!
10° posto – Energica Eva Ribelle RS Tricolore
9° posto – Royal Enfield Himalayan
7° posto – Aprilia RS660 Extrema
6° posto – Harley-Davidson Ultra Limited
5° posto – Ducati Multistrada V4 Rally
1° posto – Triumph Street Triple RS
10° posto: Energica Eva Ribelle RS Tricolore
Energica Eva Ribelle RS Tricolore, con i cerchi in carbonio gira che è una meraviglia
Anche quest’anno un’elettrica rientra all’interno della mia personale top10. No, il mio punto di vista sull’elettrico non è affatto cambiato: siamo ancora lontani dal momento in cui i motociclisti preferiranno una moto elettrica ad una tradizionale e i motivi sono quelli che ben sappiamo. LaEva Ribelle di Energica, col suo allestimento Tricolore super esclusivo, ricco di fibra di carbonio, e prestazioni da panico, però, ha lasciato il segno. Lasciare al palo scooter e moto al semaforo (0-100 km/h sotto i 3 secondi), attraversare i paesini nello sgomento seminato dal sibilo alieno del suo motore elettrico, godere di una ciclistica affilata e precisa quando la strada si fa ricca di curve sono i motivi per cui la Eva è stata selezionata. Se solo il divertimento non fosse schiavo dell’autonomia di soli 180 km… Rimarrebbe poi da affrontare il tema prezzo, ma artigianalità, materiali ricercati e tecnologia elettrica, si sa, al momento si pagano cari.
9°posto: Royal Enfield Himalayan
Royal Enfield Himalayan 450, che scenario per la prova!
Le vette innevate, le rocce mutevoli, i colori accesi, in poche parole: Himalaya. Nella sua terra d’origineho potuto provare in anteprima la nuova Royal Enfield Himalayan 450, un bel balzo in avanti sotto tanti punti di vista rispetto alla attuale 411. Motore raffreddato a liquido da 40 CV e 40 Nm di coppia, sospensioni con ottima escursione, tecnologia esclusiva e design moderno sono le novità principali, ma il motivo per cui è in questa classifica è che non ha perso la sua indole da esploratrice nazional-popolare, sia nel prezzo d’acquisto (attorno ai 6.000 euro) sia per le abilità tecniche e fisiche richieste. Arriverà in Italia a inizio primavera 2024 (tra marzo e aprile) e sono convinto che la vedremo presto all’interno delle classifiche di vendita.
8° posto – Ducati Diavel V4
Ducati Diavel V4 2023: al buio si nota ancora meglio il nuovo faro anteriore
Dopo l’Himalaya, ecco un altro posto esclusivo per un test ride, la Jabel Hafeet Mountain Road: un serpentone d’asfalto nel mezzo del deserto che si stende per la bellezza di 12 km chiuso al traffico, che mi ha permesso di toccare con mano l’incredibile potenziale della nuovaDucati Diavel V4… a proposito di esclusività. La Muscle Cruiser di Ducati è ora spinta dal V4 Granturismo (lo stesso della Multistrada V4 Rally) e proprio sulla Diavel ha debuttato la strategia di spegnimento esteso della bancata posteriore del V4, che aiuta a contenere calore e consumi, ma per tutte le altre novità vi lascio il link alla prova video. Cosa mi ha lasciato il segno? Salire e scendere a tutta velocità su quel toboga di curve mi ha ricordato ancora una volta come l’apparenza non sempre va di pari passo con la sostanza: la Diavel non sembrerebbe esser fatta per tenere ritmi da Pikes Peak, ma lei se ne frega e ad ogni uscita di curva, con il suo esagerato gommone posteriore, lascia virgole nere sull’asfalto manco fosse in uscita dalla Casanova-Savelli, il tutto nel buio del deserto! Ah, teoricamente l’hanno resa anche più confortevole, ma mi perdonerete se per una volta mi sono fatto prendere la mano e non ho valutato questo aspetto, ci saranno occasioni più noiose per approfondire.
7°posto – Aprilia RS660 Extrema
Aprilia RS 660 Extrema in azione
Poco più in alto nella classifica trova posto un'altra moto made in Italy, ma non una qualunque: la Aprilia RS660, la sportiva più venduta in Europa nel 2023. Il perché è presto detto, le sportive 1.000 cc sono diventate o troppo potenti e sofisticate (e dunque costose) per gli utenti “normali”, mentre le 600 (fino all’ultima edizione di EICMA) praticamente estinte a causa delle norme antinquinamento che ne tarpavano le ali. In questo scenario Aprilia si è ritagliata un suo spazio, andando ad intercettare le esigenze di chi ha ancora voglia di semi manubri e bella guida, senza svenarsi e sentirsi inadeguato. Quest’annoho guidato la versione Extrema, un tributo alla RS125 che fece battere il cuore a tanti giovani nei primi anni ’90. Mi ha fatto compagnia in una calda giornata estiva, e il suo essere a misura d’uomo è ciò che più ho apprezzato. Con due attenzioni al setting delle sospensioni e le giuste gomme (le nuove Pirelli Supercorsa SC1) mi sono divertito come un matto, con soddisfazioni anche dal punto di vista cronometrico. Di moto così ne servirebbero ben di più e a quanto pare anche i costruttori lo hanno capito, nel 2024 ne vedrete delle belle su Motorbox.
6°posto – Harley-Davidson Ultra Limited
Harley-Davidson Ultra Limited, il comfort è il suo punto di forza
Dalla sportività della Aprilia, al confort regale dellaHarley-Davidson Ultra Limited. Un infatuazione tardiva per la touring della Casa di Milwaukee, che con le sue linee senza tempo e quel suo essere esagerata in tutti i sensi mi ha colpito sul finale di 2023. Una bestiona da oltre 400 kg con cui ho fatto di tutto, dal quotidiano percorso casa-ufficio – con annesse maledizioni per la sua mole – all’ultimo giro stagionale (beato chi vive in posti dove il freddo non imperversa) limando le pedane sulle curve della Val Trebbia, tenendo testa a moto ben più dinamiche di lei. Il bello è che ogni volta che avviavo il suo V-Twin, poderoso ma gentile nella spinta, mi sembrava di stare iniziando una nuova avventura “on the road” … anche se in realtà a destinazioni mi sarebbe toccato la più classica delle giornate in redazione. Magia delle Harley che, è vero, non sono solo moto, ma stile di vita.
5°posto – Ducati Multistrada V4 Rally
Globetrotter a confronto: Multistrada V4 Rally tra le curve
Al quinto posto il romanticismo lascia il posto all’avanguardia della tecnica, alla sofisticazione e alla bravura dei tecnici Ducati. Mettete una di fianco all’altra una Multistrada V4 S e unaMultistrada V4 Rally, vi sfido a riconoscerle, eppure una ha un serbatoio da 30 litri! In Ducati sono stati bravi a ottimizzare distribuzione delle masse e a lavorare le superfici per fare in modo che la loro maxi enduro adventure non si trasformasse in una “nave da deserto”, ma rimanesse compatta e piacevole da guidare, che sotto le ruote ci fosse asfalto o sterrato. Ovviamente non basta solo questo, la Multistrada è un punto di riferimento anche per tecnologia e prestazioni, il V4 montato al suo interno – al contrario di quanto avviene sulla versione più stradale – è ancora più gestibile, parco nei consumi e meno “infuocato”. Se dovessi scegliere una sola Multi all’interno della ricchissima gamma proposta al pubblico probabilmente sceglierei lei, la Rally, perché è quella che al meglio rispecchia la filosofia che diede il via all'orami ventennale storia della Ducati più versatile di sempre.
4°posto – Yamaha Tracer 9 GT+
Yamaha Tracer 9 GT+: la prova
Spesso mi viene chiesto che tipo di moto comprerei se non facessi questo mestiere. Per tanto tempo la risposta è stata “bah, non saprei” ma, dopo aver provato la Yamaha Tracer 9 GT+ la scorsa primavera in Sardegna, devo dire che la crossover di Iwata rispecchierebbe molto da vicino la mia moto ideale. Mi piace dal punto di vista estetico, nonostante qualche critica non le sia stata risparmiata; ha un motore vivace a sufficienza da farmi divertire quando richiesto, senza essere eccessivamente impegnativo o assetato; è comoda e spaziosa a sufficienza per i miei weekend fuoriporta. Probabilmente mi potrebbe bastare già la versione intermedia GT, ricca al punto giusto nella dotazione, ma gli aggiornamenti tecnologici della top di gamma mi intrigano, il cruise control adattivo mi convince e, col tempo, diventerà un qualcosa a cui ci abitueremo.
3°posto – Suzuki GSX-8S
Suzuki GSX-8S: il motore ha brio... e si vede
Alzi la mano chi avrebbe pensato che la nuova Suzuki GSX-8S potesse riscuotere così tanto successo. Non solo ha vinto la nostra comparativa, ma anche molte di quelle effettuate da altre testate giornalistiche, in Italia e all’estero. Il suo segreto? La bontà del progetto, che va oltre ciò che i numeri della scheda tecnica esprimono. Gli ingegneri di Hamamatsu hanno dato priorità alle sensazioni raccolte dai loro tester piuttosto che fissarsi degli obiettivi numerici durante lo sviluppo e questo si traduce nell’incredibile equilibrio e piacere alla guida che ho avvertito in ogni occasione in cui l’ho provata: in presentazione stampa, incomparativa con le altre naked entry levele persinoin pista, sostituendo solamente le gomme di primo equipaggiamento con delle gomme più adatte all’uso tra i cordoli. Un progetto talmente valido che anche la sorella enduro stradale V-Strom 800 ha riscosso tanto successo, ora per completare il cerchio arriverà anche la sportiva stradale GSX-8R. Sarà un successo? A breve saprò dirvelo, magari la troverete nella mia top10 2024 tra dodici mesi.
2°posto – BMW R 1300 GS
La prova della nuova BMW R 1300 GS
Anche lei è arrivata sul finire del 2023, ma ovviamente è già la moto più dibattuta del momento. La R 1300 GS è stata attesa, ha fatto discutere per il suo design di rottura (faro anteriore pietra dello scandalo), ma alla fine,dopo averla guidata, ancora una volta le chiacchiere stanno a zero, almeno dal punto di vista tecnico.La nuova R 1300 GS secondo BMW è una moto rivoluzionaria, ed effettivamente di soluzioni innovative ce ne sono in abbondanza (spesso come optional), ma a me piace più definirla come un evoluzione di un progetto che già rasentava la perfezione. Rispetto alla 1250 guadagna un carattere e una dinamica di guida ancora più sportivi, senza però snaturarsi. Lei è, e rimarrà sempre, la GS finché ci sarà quel magico equilibrio che la contraddistingue di facilità d’uso, comfort, versatilità e – ora più che mai – piacere di guida.
1°posto – Triumph Street Triple RS
Triumph Street Triple 2023: la prova in pista
Come mai una moto che a stento riesce a entrare nella top 30 delle immatricolazioni annuali è al primo posto della mia personalissima top10? La risposta è semplice: numeri e maxi enduro non mi scaldano il cuore! In matematica sono sempre stato una pippa e le ruote di diametro superiore ai 17 pollici le sto iniziando ad apprezzare solo adesso, con questo mestiere. La Street Triple, invece, è un amore adolescenziale che, con il tempo, è diventato sempre più maturo e consapevole. Da ragazzino mi piaceva il suo sguardo lunatico (ora senza doppio faro circolare sembra più un insettone incattivito) e il ruggito del “triple” con scarico aftermarket; oggi apprezzo invece la ciclistica da riferimento, le sensazioni che trasmette alla guida. A Jerez, se solo avessi potuto chiudere gli occhi per un istante, avrei avuto l’impressione di impugnare una coppia di semi manubri, di essere in sella ad una sportiva, invece ero semplicemente in sella alla migliore naked della sua categoria per prestazioni e piacere di guida.