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Novità moto

Ducati potrebbe diventare austriaca, KTM ha intenzioni serie


Avatar di Danilo Chissalé, il 13/12/18

5 anni fa - KTM piglia tutto, dopo Husqvarna c'è Ducati nel mirino

KTM vuole comprare Ducati, lo conferma il CEO  Stefan Pierer

Il CEO di KTM Stefan Pierer conferma l'interesse nell'acquisizione di Ducati. Quale sarà il futuro della Casa di Borgo Panigale?

ROSSE NEL MIRINO Stefan Pierer, CEO di KTM e autore della rinascita della Casa di Mattighofen, gioca il carico. In una recente intervista rilasciata a Speedweek.com ha analizzato l'andamento dell'anno sportivo appena concluso, la crescita delle vendite ma soprattutto ha tracciato la strada che KTM percorrerà nel breve e medio termine. KTM punta a diventare il terzo produttore di moto al mondo e per raggiungere lo scopo ha puntato il mirino su Ducati, eccellenza del Made in Italy che fa gola a molti player del settore automotive.

SCARICATA DA VW Che Volkswagen, proprietaria tramite Audi di Ducati, abbia interesse a cedere il brand italiano non è certo una novità. Come vi anticipavamo quest'estate, l'amministratore delegato del gruppo Herbert Diess non vede spazio nel futuro della casa di Wolfsburg per Ducati e un ulteriore indizio arriva dal nuovo piano a lungo termine che prevede l'abbandono dei motori termici da parte del marchio tedesco a partire dal 2026.

Stefan Pierer CEO di KTMStefan Pierer CEO di KTM

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LA FAINA Qui entra in gioco il fiuto per gli affari di Stefen Pierer, non nuovo a veri colpi di genio finanziari. Due esempi su tutti sono la rinascita di KTM (acquisita nel 1992) e il rilancio di un marchio storico come Husqvarna tornato di recente ai fasti di un tempo. La prossima intuizione potrebbe essere proprio l'acquisto di Ducati ma, da vero uomo d'affari, solo a determinate condizioni: "Audi potrebbe presto avere altre priorità rispetto al motociclismo a causa del diesel e della e-mobility. Ducati è la Ferrari dell'industria motociclistica. Ovviamente, avere un marchio del genere nel nostro gruppo sarebbe interessante". 

CRESCERE INSIEME Pierer sollecitato sull'offerta che avrebbe in mente non si sbilancia e afferma che non è una questione di soldi: "Non è una questione di prezzo, ma comunione d’intenti. Nuove sfide di omologazione ci attendono: ad esempio l’Euro5. Nel 2024, il problema del rumore si presenterà. Anche la ricerca di nuovi mercarti lo è, oggi devi andare in Asia con l'industria motociclistica, in India. Se non hai successo lì, alla fine sparirai.”

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GLI SCENARI Vi dirò, in tutta franchezza, che la bomba di mercato sganciata di Pierer non mi stuzzica molto. La prospettiva di un appiattimento, in stile automobilistico, del mondo moto mi inquieta. Una Ducati si fa riconoscere per il suo DNA, per il motore desmo, la BMW ha il boxer come pietra miliare, la KTM ha i suoi bicilindrici king size esplosivi, ed è giusto che sia così. Che senso avrebbe avere un Monster che si guida come una Duke o una Multistrada identica a una Super Adventure? Signor Pierer, l’economia di scala la lasci alle auto, i motociclisti hanno bisogno di altro.


Pubblicato da Danilo Chissalè, 13/12/2018
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