Non preoccupatevi non ci siamo dimenticati una novità dei saloni, questa "nuova" 1200 è per il momento dedicata al solo mercato giapponese. Un peccato, perché la classic di Akashi era piuttosto apprezzata in passato e con le migliorie introdotte potrebbe esserlo ancora oggi.
VOGLIA DI CLASSIC Il segmento delle maxi naked giapponesi di taglio classico ha sempre i suoi estimatori e non è un caso che i modelli di questo segmento pur non facendo grandi numeri (ma il fenomeno delle classic è comunque in crescita) siano sempre in presenti nei listini. Honda ha la CB 1300 (e tra poco anche la CB 1100 R), Yamaha ha la XJR 1300, Suzuki ha la Bandit 1250 che proprio retrò non è ma è una moto dall'indubbio taglio classico. Unica assente tra le quattro sorelle in questo segmento è, al momento, la Kawasaki, che qualche anno fa ha pensionato la ZRX 1200 per raggiunti limiti omologativi dovuti all'Euro 3.
ALZATI E CAMMINA Ora però ad Akashi hanno pensato di riesumare un modello che è sempre stato piuttosto apprezzato, così la ZRX 1200 torna sul mercato (per ora però solo in Giappone) ricevendo ben più che qualche aggiornamento.
SOTTO SOTTO CAMBIA TUTTO Gli interventi, infatti, sono di quelli piuttosto importanti, visto che dietro all'aspetto sostanzialmente invariato la nuova ZRX 1200 nascondeparecchie novità che hanno toccato sia il motore sia la ciclistica. Il quattro cilindri di Akashi da 1164 cc abbandona i carburatori a favore di un impianto d'iniezione con corpi farfallati da 34 mm e iniettori a 8 microfori come quelli montati sulla ZX-10 R. Operazione, questa, necessaria per adeguarsi alle norme anti inquinamento che ormai sono severe in tutto il mondo. Il raffreddamento è stato potenziato e anche la testa è stata aggiornata, guadagnando valvole più grosse, nuovi alberi a camme con alzata differente e nuove molle valvole più efficienti.
MENO CAVALLI MENO GIRI Così migliora la respirazione del motore che tuttavia avrebbe perso per strada una dozzina di cavalli a favore di una erogazione più lineare. Il picco di potenza massima è infatti adesso di 110 cv a 8.000 giri con una coppia massima di 11 kgm a soli 6.000 giri. Confrontando i dati con quelli della precedente versione (122 cv a 8.500 giri 11 kgm a 7.000 giri) si capisce come la nuova 1200 vada nella direzione di una erogazione più dolce e gestibile.
CLASSICA MA MODERNA Di pari passo con gli interventi al motore arriva anche qualche ritocco alla ciclistica che lascia invariata la struttura di base (telaio a doppia culla in acciaio con doppio ammortizzatore e forcella tradizionale) ma riceve anch'essa alcuni aggiornamenti come quello del forcellone, sempre dall'andamento caratteristico ma con tubi ovali di differente sezione, nell'idraulica delle sospensioni, nei cerchi (gli stessi delle sportive) e nei dischi freno da 310 mm che si uniformano alla gamma Kawasaki sfoggiando l'ormai tipico profilo a margherita.
DIETRO CON I LED L'estetica è rimasta molto vicina a quella nota, con qualche dettaglio differente come il cupolino un faro di tipo multi-reflector, e il fanale posteriore a LED. Insomma qui si tratta di ben più di una semplice riesumazione. Potrebbe interessare?