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Tra le novità del Salone di Colonia, la Kawasaki Ninja H2R si merita di diritto la corona di moto più attesa e innovativa. Perché ha un compressore volumetrico, 310 cv (o almeno questo è l’obiettivo) e un design fuori di testa
REGINA DEL SALONE Dopo tutti i video teaser, le anticipazioni con il contagocce e il sound da brivido, la regina del Salone di Colonia si toglie finalmente i veli: si chiama Kawasaki Ninja H2R ed è la moto da cui deriverà la futura Ninja H2. L’H2R infatti sarà venduta nei normali concessionari ma potrà essere scatenata solo tra i cordoli. Tantissimi gli argomenti su cui discutere, uno su tutti la potenza di 310 cavalli.
NEW CONCEPT Ad Akashi ci tengono a sottolineare che la Kawasaki Ninja H2R non è solo un nuovo modello di supersportiva. Ci si è concentrati soprattutto sull’offrire al pilota un’esperienza di accelerazione mai provata finora (e come dargli torto con 300 cv?). Allo stesso tempo, però, si voleva una struttura compatta, niente repliche della seppur ottima ZZR1400. Due più due fa quattro, cilindri in questo caso: lo schema del motore è un classico 4 in linea da 998 cc ma qui c’è un compressore centrifugo a cambiare la situazione (non volumetrico, come si utilizza solitamente sulle auto). E non un compressore qualsiasi: Kawasaki Heavy Industries si è rivolta a specialisti del settore quali Gas Turbine & Machinery Company, Aerospace Company e Corporate Technology Division con le quali si è lavorato a stretto contatto per avere il massimo dell’efficienza dal compressore. E il risultato sono, all’incirca,300 cv.
NEW CHASSIS Anche a livello di chassis non si è mai visto nulla del genere su una Kawasaki. E il motivo è presto detto: normalmente quando si ha a che fare con potenze del genere (ad esempio le moto dragster), si utilizzano interassi chilometrici con forcelloni allungati per massimizzare la stabilità alle altissime velocità (ampiamente sopra i 300 km/h…). Tuttavia, con la Ninja H2R si voleva mantenere la guidabilità di una moto sportiva nata per i cordoli. E allora si è recuperato con un telaio che doveva sì essere rigido ma anche in grado di assorbire anche le più piccole asperità, che oltre i 300 km/h non sono più così insignificanti. Detto questo, si è pensato a lungo sul da farsi e alla fine si è optato per un traliccio in acciaio alto resistenziale abbinato a un forcellone monobraccio. Che peraltro gratifica non poco chi osserva il 3/4 posteriore. Non si sanno però le quote, tantomeno il peso della H2R.
AERONAUTICA Una formula matematica dice che la resistenza aerodinamica aumenta con il quadrato della velocità. Significa che se la velocità aumenta di poco, la resistenza aumenta molto di più. Ecco perché l’aerodinamica della Ninja H2R è stata oggetto di studi approfonditi. Ne sono un esempio le numerose appendici aerodinamiche e la linea della carena a mo’ di proiettile. Ma non pensate che siano casuali: per lo sviluppo ci si è appoggiati alla Kawasaki Aerospace Company che dalla notte dei tempi produce aerei militari. Ne sono un esempio tutte le appendici, che oltre a fendere l’aria contribuiscono al raffreddamento del motore sovralimentato o il Ram Air posizionato per massimizzare il raffreddamento del compressore. Altre informazioni non sono date, se non che la colorazione nera a specchio è stata sviluppata apposta per lei… Aspettiamo di poterla toccare con mano!