La conferma arriva dai progetti di un nuova Kawasaki Ninja 636 depositati al CARB ( California Air Resources Board). Sarà ad EICMA?
IO RINASCERO’ Data per spacciata dopo l’introduzione della normativa anti inquinamento Euro4, la Kawasaki Ninja 636 è pronta (o quasi) a fare breccia nuovamente nel cuore degli amanti delle “Verdone” e in quello di tutti gli appassionati delle affilatissime sportive 600 cc. La moto per ora è ferma allo stato progettuale sulla scrivania del CARB (California Air Resources Board), ente che si occupa della certificazione delle emissioni, ma siamo fiduciosi di vederla a breve su strada per qualche giro di collaudo.
COME SARA’ Ovviamente le informazioni al momento sono poche, ciò che è certo è che il motore non differirà molto rispetto a quello adottato sulla versione Euro3, la cilindrata sarà di 636 cc e, va da sé, rientrerà nei parametri previsti dalla normativa Euro4 grazie al nuovo catalizzatore a tre vie. Crediamo che la nuova Ninja non sarà portatrice di clamorose innovazioni tecnologiche, tutto ciò per contenere il più possibile i costi di sviluppo e il prezzo al pubblico. Più probabile invece un miglioramento nel reparto ciclistico, vero punto debole delle giapponesi, specialmente nelle versioni base, rispetto alle rivali europee. Per quanto riguarda la linea ci aspettiamo che la Ninja 636, come la sorella 400, riprenda i tratti tipici della regina delle SBK.
LA RINASCITA Il gradito ritorno potrebbe portare nuova linfa ad un segmento che tutti davano per spacciato, Yamaha e MV escluse, essendo le uniche ad avere una sportiva di mezzo nei loro listini. Diverse case potrebbero seguire la scelta di Kawasaki, una su tutte Triumph sfruttando il traino del motore unico in Moto2, ma anche Honda e Suzuki non sono da escludere.
A PATTO CHE… Al momento, ad onore del vero, la scelta di tornare a produrre sportive 600 non è stata molto redditizia per Yamaha: le normative sono molto restrittive e penalizzanti per i motori che risultano privi di carattere, perdendo appeal agli occhi degli smanettoni. L’altra nota negativa è sicuramente il prezzo d’acquisto, lievitato con l’aumento della tecnologia a disposizione delle seicento e troppo vicino a quello delle mille race replica. La chiave di volta, e Kawasaki sembra averla centrata, sarà la competitività sul mercato. Oggi con poco meno di 12.000 euro si possono acquistare naked di media cilindrata che si avvicinano molto alle colleghe carenate in fatto di prestazioni e versatilità, il fascino no, quello mai… Forza carenate, tifo per voi!