Che Kawasaki si uno dei marchi più innovativi all'interno del panorama motociclistico direi che è fuori da ogni dubbio: dalla sovralimentazione all'ibrido, che proprio di recente ho avuto modo di raccontarvi in una prova speciale di tre capitoli (intro e uso cittadino, extraurbano,curve e divertimento), passando per l'uso dell'idrogeno come carburante, idea che sembrava più una boutade che una reale soluzione di mobilità futura fino a poco tempo fa. Invece, come vi abbiamo raccontato sulle nostre pagine giusto la scorsa settimana, la Kawasaki a idrogeno esiste e si muove pure,come ha dimostrato la passerella durante la 8h di Suzuka. Prima di quella la Casa di Akashi ha svolto una sessione di test in pista, con tanto di video che trovate qui sotto.
I VANTAGGI DELL'IDROGENO Forme non convenzionali a parte - necessarie per i serbatoio dedicati allo stoccaggio del combustibile - il principio di funzionamento della moto a idrogeno di Kawasaki non è poi così diverso da quello di un motore a combustione interna alimentato a benzina, parola di Satoachi Ichi, Project Leader della moto. Proprio l'ingegnere ci racconta, preseguendo nel video, i vantaggi dell'idrogeno rispetto al motore a benzina: minore inquinamento, producendo solo vapore acqueo come scarto della combustione, ma anche vantaggi dal punto di vista dinamico. Infatti l'idrogeno è un combustibile migliore rispetto alla benzina, dato che riesce a bruciare più rapidamente e in una gamma di condizioni più ampia rispetto alla benzina, con vantaggi in termini di bontà e prontezza d'erogazione.
Kawasaki HySE nel circuito di Suzuka
NON FERMIAMOCI ALL'OVVIO Un'esperimento quello di Kawasaki senza dubbio affascinante dal punto di vista tecnico, ma da qui alla reale applicazione per il ''motociclista della strada'' di strada ce n'è ancora da fare. La Kawasaki HySE è una moto fuori dagli schemi... tutti, anche quelli estetici. Il suo look controverso è frutto dello stato attuale d'integrazione tra la tecnica e il design, e sono certo che in futuro potrà (forse) solo migliorare. Resta da capire anche quanto la tecnologia a idrogeno impatti dal punto di vista dinamico: sulle moto anche solo 10 kg fanno la differenza se posizionati nel punto sbagliato e - per lo meno ad occhio - la HYSE non sembra certo danzare come una farfalla. Cosa ci riserverà il futuro? Vedremo, quello che è certo è che bisogna fare un applauso a costruttori come Kawasaki che non hanno paura di azzardare.