Kawasaki presenta a EICMA una delle novità verso la neutralità carbonica – detto in parole povere, per non produrre più CO2, anidride carbonica – e si tratta della HEV, la prima moto ibrida di Akashi.
COM'È FATTA Sulla Kawasaki HEV, tanto per cominciare, forme aggraziate, con un bel frontale aggressivo, e una carenatura che nasconde piuttosto bene il sistema ibrido. Tutto è al suo posto, come sulla più tradizionale delle moto: forcella a steli tradizionali, doppio disco morso da pinze assiali a 2 pistoncini e un disco al posteriore con pinza a un pistoncino. Spostandoci lateralmente, osservando la parte bassa della carena, spunta il motore con i due collettori di scarico – il motore è dunque bicilindrico – con il grosso terminale di scarico sul lato destro. Solo alla vista laterale la HEV Kawasaki pare un po' sproporzionata, più lunga del solito, con un angolo di sterzo abbastanza ampio.
La Kawasaki HEV presentata a EICMA
IL MOTORE Ma la vera particolarità di questa Kawasaki sta proprio nel sistema ibrido. La moto HEV, infatti, unisce i vantaggi del motore termico a quelli dell'elettrico: la moto passerà così dalla marcia elettrica a quella tradizionale in modo automatico, utilizzando i vantaggi dell'elettrico nelle ripartenze da fermo per poi contare sulla vigorosa spinta del termico col salire della velocità.