TRANSALP, IL RITORNO Quante volte vi abbiamo detto: “il Transalp sta tornando!”? Un sacco, è vero, ma questa volta si aggiunge un nuovo tassello importante in vista del rilancio di una moto che potrebbe essere commercializzata a livello globale. Ma andiamo con ordine.
Honda Transalp
NOME REGISTRATO Per rilanciare il Transalp… bisogna poterlo chiamare Transalp, ecco perché Honda (e qui c’è la notizia) ha registrato il nome anche negli USA. Il nome, depositato qualche giorno fa, può essere utilizzato per “motociclette o parti di motociclette”. Questo è sicuramente un indizio, ma come mai siamo certi (o quasi) del suo ritorno?
IL RESTO DEL MONDO L’ultimo brevetto – utilizzando una metafora – rappresenta l’ultima tessera mancante del puzzle. Il nome Transalp, infatti, risultava già registrato in altri mercati cardine come quello europeo (valido fino al 2026), ma anche in Australia e in Giappone. Così facendo Honda si è assicurata la possibilità di preparare il rientro in grande stile, magari a partire dal 2022.
Il rendering giapponese sulla Africa Twin 850
TOTO TRANSALP Nei nostri passati approfondimenti sulla Transalp abbiamo fatto spesso riferimento ad un’intervista rilasciata da uno dei big boss di Honda che sottolineava come potesse servire un anello di congiunzione che si mettesse nel mezzo tra le piccole cilindrate e la maxiAfrica Twin, ora ancor più maxi con il motore Euro 5 arrivato fino a 1.100 cc. Certo, a listino ci sarebbe la NC750X ma con il fuoristrada ha poco a che vedere, la Transalp potrebbe sfruttare i bicilindrici di X-ADV e Forza 750 (qui il link alla sfida con il T-Max 560), e con una opportuna taratura elettronica arrivare a 75 CV di potenza massima, valore perfetto per chi non vuole gestire la cavalleria in off-road con l’elettronica, proprio come fa laYamaha Ténéré 700.