Look da CBR1000 e motore Euro5: il tanto atteso ritorno della Honda CBR600RR potrebbe finalmente diventare realtà. O forse no...
SOGNI INFRANTI Il lockdown a causa del Coronavirus non ha fatto altro che aumentare la nostra voglia di moto, tanto che abbiamo stilato una classifica di moto che vorremmo rivedere sul mercato. Tra queste, però, non abbiamo citato la Honda CBR600RR, una grande assente sul nostro mercato. Il motivo per cui l’abbiamo esclusa è semplice: la Casa di Tokyo, ogni anno, sembra pronta a riproporla. E noi ci crediamo sempre ma, puntualmente, uccide i nostri sogni rimandandola a data da destinarsi. È così da quando è stata tolta dal mercato europeo nel 2016, poichè il quattro cilindri in linea da 599 cc non ottemperava le norme antinquinamento Euro4. Ma la speranza è l’ultima a morire, e per la nostra gioia sono arrivati nuove indiscrezioni dal Giappone. Pare che Honda, seguendo l’onda (scusate il terribile gioco di parole) della nuova CBR1000RR-R, possa proporre una ricetta simile anche per una versione 600: una moto che riprenderà la filiosofia racing della “millona” oltre che il suo look, appendici aerodinamiche incluse. Sarà vero o no? Mettiamo al vaglio le due possibili ipotesi.
PERCHÉ ARRIVERÀ Il segmento delle supersportive 600 a quattro cilindri è attualmente coperto da due modelli: la Yamaha YZF-R6 e la Kawasaki Ninja ZX-6R 636. La prima è la regina incontrastata del Mondiale Supersport e la seconda ne è una degna rivale. Honda, con la stessa filosofia della CBR1000RR-R potrebbe avere in cascina una possibile CBR600RR-R per ritornare in auge anche nel mondo delle competizioni. Parlando invece di mercato, i segnali sono chiari: la voglia di supersportive è riemersa, con il segmento delle 1000 che cresce di più rispetto a quello delle 300/400 cc. In un contesto dove la voglia di prestazioni è sempre più insistente, le 600 potrebbero soddisfare una clientela che non ha in tasca cifre da capogiro per una “maxi” dalle prestazioni sempre più estreme. Quella voglia di “600” sembra tornata a galla, e il ritorno della Triumph Daytona 765 – sebbene in edizione limitata – ne è una prova concreta.
Ad alimentare ulteriormente le ipotesi di un ritorno ci hanno pensato i colleghi nipponici di Young Machine che la nuova CBR 600 verrà presentata in occasione del GP di Thailandia, spostato a fine ottobre 2020. Honda sembra avesse intenzione di presentarla a inizio anno, ma a causa dell'emergenza Coronavirus tutto è stato posticipato: proprio come la gara di Buriram, inizialmente prevista lo scorso 22 marzo.
PERCHÉ NON ARRIVERÀ Proprio come nel 2016, Honda non ha voluto aggiornare la CBR600RR all’Euro4 perché i costi erano eccessivi per un modello che soffriva un netto calo nella domanda. Adesso il problema si chiama Euro5, ed è ancora più stringente dell’Euro4, il che si traduce in costi ancora più grandi rispetto a quelli analizzati quattro anni fa. E se la domanda non cresce efficacemente, difficilmente le case possano aggiornare le loro Supersport 600 ''a fondo perduto''. Dunque, se la R6 e la Ninja ZX-6R non si adatteranno all’Euro5 – o nessun’altra casa proponga un’alternativa valida – la CBR600 rischierebbe di essere l’unica moto di un segmento che il WWF dichiarerebbe “in pericolo critico d’estinzione”.
Infine, l'emergenza Covid-19 ha letteralmente bloccato la produzione di Honda in quasi tutto il mondo, creando gravi perdite economiche. Ecco quindi che, davanti a un possibile ''taglio'' al fine di ottimizzare le risorse, il progetto di una nuova supersportiva 600 potrebbe essere il primo a saltare.