La piccola CBR monocilindrica si trasforma in una piccola belva da pista grazie alle cure di mamma HRC. Il gusto ci guadagna...
PICCOLA E HRC Se si parla di HRC si pensa immediatamente al reparto corse più grande del mondo (gli ingegneri HRC sono tanto numerosi quanto i dipendenti di tutta la Ducati...), quello che sforna le mitiche RC213V da MotoGP. Ma HRC non è solo MotoGP, e basta guardare questa CBR205R per capirlo. La CBR250R nasce come moto da diporto leggero, una sportiva sui generis per Honda, che però, dopo la cura HRC, si trasforma in una sportiva vera e propria. Talmente sportiva che è disponibile solo in allestimento racing, un allestimento che, volendo fare il verso alla KTM, possiamo definire Ready To Race.
PIU' POTENTE “Messa giù da gara”, la CBR250R cambia letteralmente faccia, guadagna appeal ma non solo, visto che il motore guadagna una nuova centralina che prevede due mappature selezionabili dal pilota anche durante la guida, uno scarico più performante, il quick shifter e il limitatore di velocità in Pit Lane.
ITALIA PERCHE' NO? Non è dato sapere se questa moto potrebbe arrivare anche dalle nostre parti, certo Honda Italia è molto sensibile a questo tipo di iniziative, non a caso segue molti trofei in pista (Hornet, CBR600F, CBR600RR e Moto3 250) e con i tempi che corrono una moto come la CBR250R, che consente di correre senza svenarsi, ha un suo senso logico. Per ora, comunque, resta confinata al mercato giapponese.