Si preannuncia come una delle regine del salone. La CBR 900 RR vuole farsi largo a gomitate nel settore delle maxi sportive. A vedere dalla foto sono delle gran belle gomitate.
Sebbene sembri poco cambiata, la CBR ha ben pochi particolari in comune con la precedente. È ancora più bella e slanciata, ma soprattutto ha tante novità sotto il vestito. Già ad un rapido esame visivo si notano immediatamente il nuovo forcellone scatolato e alleggerito, realizzato sulla base delle ultime evoluzioni della NSR 500 e un diverso silenziatore in titanio. La CBR promette di essere la migliore della sua categoria per rapporto peso potenza. Il motore utilizza la stessa base di sempre che, anno per anno, si evolve crescendo anche di cilindrata. Anche quest'ultima versione aggiunge, infatti, una manciata di centimetri cubi. Pistoni e cilindri hanno visto aumentare il loro diametro di un millimetro, la cilindrata totale è quindi salita a 954 cc.
Anche l'alimentazione è stata modificata. I nuovi corpi farfallati (cresciuti da 40 a 42 mm di diametro) provvedono a soddisfare la rinnovata sete di benzina del quattro cilindri giapponese. Come conseguenza di questi interventi la potenza è salita di 5 cv toccando quindi quota 154. Unitamente al drastico dimagrimento della CBR, calata di 4,5 chilogrammi, si capisce come la promessa cui accennavamo sopra possa essere facilmente mantenuta.
L'alleggerimento è stato ottenuto intervenendo su telaio (comunque più robusto del precedente nelle zone critiche), sul forcellone, sui cerchi, sulle sovrastrutture. Insomma non è stato trascurato nulla. Quello che invece non è cambiato è l'impianto frenante del resto l'impianto anteriore con doppio discone da 330 mm era già il riferimento per la categoria. Perché cambiarlo?