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HM Multiuso


Avatar Redazionale, il 03/08/11

13 anni fa - Moto minimal per la giungla urbana

Si chiamano Locusta e City e sono due interpretazioni del concetto scrambler secondo HM. Motori piccoli (125 - 200) allestimento minimale e pesi ridotti all’osso. L’ideale per andare per boschi. O per marciapiedi.

PICCOLA È BELLO Lo dice il mercato, i numeri delle moto piccole (200-300 cc) sono in crescita e in un momento in cui il mercato crolla con numeri a doppia cifra vendere un +10,3 % fa comunque un certo effetto. Forse c he la gente si sia stufata di girare per le città con moto da 130 cv e 250 kg di peso? Certo i numeri sono ancora piccoli ma se le proposte sono giuste, le moto di piccola cilindrata possono dire ancora la loro. Proposte giuste possono essere moto come queste “multiuso” prodotte da HM (per chi non lo sapesse HM sta per Honda-Montesa ed è la società tutta italiana che distribuisce le Honda da off-road, oltre a produrre molti modelli in proprio).

VADO SUL SEMPLICE Queste moto sono una novità per la piccola Factory di Introbio, che fino a oggi si era occupata più che altro di realizzare moto destinate all’uso specialistico o poco meno. Le HM Multiuso invece si offrono a un pubblico molto meno specializzato e hanno sicuramente un’indole meno racing e più pratica. In pratica si tratta di due piccole scrambler, la Locusta, più improntata verso un utilizzo off-road (tipo il motoalpinismo o comunque le passeggiate in fuoristrada) ha la ruota anteriore da 21 pollici e la sella a 870 mm da terra.

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CITY LA CAMPAGNOLA IN CITTÀ La City invece, lo dice il nome stesso, è la più urbana tra le due Multiuso. La base tecnica è la stessa ma la ruota anteriore è da 19 pollici e la sella si abbassa a 860 mm da terra. In pratica queste moto si possono considerare le eredi della Yamaha Tricker, il modello che qualche hanno fa ha rilanciato le scrambler urbane, moto superleggere “zeroimpegno”, oggetto allora un po’ snobbato ma oggi ricercatissimo (provate a trovarne una usata a poco prezzo, se ci riuscite). Strada poi seguita anche da Betamotor con la sua Alp 4.0 e le Urban.

MOTORE A LIQUIDO La Tricker anzi era ancora più semplice perché aveva un motore 250 raffreddato ad aria ed era l’essenza del minimalismo fatto moto, un po’ come oggi sono le biciclette a scatto fisso che si vedono girare per le grandi città. Le HM invece sfruttano il moderno motore Minarelli monoalbero in testa con raffreddamento a liquido, disponibile per queste moto in versione 125 e 200 cc.

ROBA BUONA, PESO PIUMA La base tecnica delle due moto è ovviamente comune, a parte il motore di cui abbiamo già parlato, le due moto condividono il telaio (perimetrale in acciaio) le sospensioni (forcella Kayaba tradizionale da 41 mm), e i freni (disco anteriore da 300 mm con pinza a doppio pistoncino, posteriore da 220 mm). Minime anche le differenze sul peso che si ferma a 114 kg per la Locusta, 1 kg in più per la City. Le moto sono già disponibili a prezzi che partono dai 3.990 € per le due 125, per arrivare ai 4.290 della Locusta 200.


Pubblicato da Stefano Cordara, 03/08/2011
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