Globalizzazione, produttori asiatici sempre più indispensabili e una fetta di mercato talmente grande che anche i più nazionalisti dei produttori non possono ignorare. Harley-Davidson è stata tra le prime a puntare al far est salvo poi fare dietro front a causa dell’insostenibilità dell’operazione e del momento nero che ha vissuto negli ultimi anni. La voglia di espandersi però non è passata in quel di Milwaukee e grazie alla collaborazione con partner strategici presto il marchio del Bar&Shield potrebbe essere molto più frequente per le strade di metropoli come Shangai, Nuova Delhi, o Kuala Lumpur. In passato vi abbiamo parlato della collaborazione tra H-D e QJ (proprietaria di Benelli) per una piccola naked, ma il colosso cinese non è il solo partner, l’altro prezioso alleato per Harley-Davidson si chiama Hero MotoCorp., terzo produttore a livello globale.
SIAMO PRONTI Il primo modello nato dalla collaborazione tra Harley-Davidson e l'azienda indiana Hero MotoCorp. pare sia a buon punto con lo sviluppo e si posizionerà nella categoria media, quella compresa tra 350-800 cc. Ma stando alle dichiarazioni di Niranjan Gupta, Chief Financial Officer di Hero agli investitori nel futuro ci sarà ancora di più: ''Oltre alla piattaforma che stiamo sviluppando con Harley, nei prossimi due anni, vedrete modelli sia nei segmenti di volume sia in quello premium”.
CO-BRANDING Le moto che nasceranno da questa collaborazione saranno commercializzate sul mercato indiano (al momento non si sa se raggiungeranno l’esigente mercato europeo, mentre pare impossibile che verranno commercializzate in USA) con i rispettivi marchi e sfruttando la propria rete di vendita e assistenza.
MERCATO STRATEGICO Attualmente il mercato indiano è il primo per volumi, ecco perché la scelta di Harley-Davidson di trovare partner in Asia per aumentare la presenza sul territorio è tutt’altro che scellerata. A dar man forte a questa scelta ci pensa la “maturazione” del motociclista indiano, ora non più attratto solamente da moto e scooter di piccola cilindrata. Anzi, Royal Enfield sta dominando la scena con la sua nuova piattaforma 350 (qui la prova della HNTR 350) e la Himalayan, conquistando ben il 75% delle vendite negli ultimi 12 mesi,BSA sta provando a tornare ai fasti di un tempoe anche Bajaj (che di partner europei ha Triumph e KTM) punta a fare lo steso con il marchio Vincent, una vera e propria icona di sportività dei primi del ‘900. Insomma, tutto questo per dire che sarà battaglia in terra indiana… magari con una finestra verso il mercato europeo, dove le moto di cilindrata intermedia riscuotono sempre maggior interesse, come dimostrato dall’incredibile crescita di Royal Enfield (qui la nostra intervista a EICMA 2022) o l’ormai consolidato successo della Benelli TRK 502.