Ducati: secondo voci di corridoio VW non sarebbe contenta delle vendite, cessione o fusione con un partner nel futuro?
FUTURO INCERTO Volkswagen, proprietaria di Audi che a sua volta detiene il marchio bolognese, stando a voci di corridoio, non sarebbe soddisfatta dei volumi di vendita di Ducati nonostante il grande successo riscosso dalla nuova Panigale V4 e dalla rinnovata Multistrada 1260. La reprimenda sembra essere quella di una madre severa, non soddisfatta del 9 al compito di matematica del proprio figlio, pretendendo il massimo dei voti. Il brand Ducati infatti è in continua crescita dal 2012 (anno dell’acquisizione del marchio da parte di Audi) ma i risultati non sembrerebbero bastare in quel di Wolfsburg. La completa sinergia tra i due brand non è mai sbocciata, portando a diversi tentativi di vendita poi ritrattati di volta in volta.
CAMBIO DI ROTTA Il futuro all’interno del gruppo Volkswagen sembra dunque a rischio un’altra volta dopo lo scorso anno quando l’allora A.D Rupert Stadler (ora in carcere a causa del Diesegate) rifiutò un’offerta da 1,5 miliardi di euro da parte di Investindustrial (proprietaria di Aston Martin) e della famiglia Benetton. Il suo successore Herbert Diess ha però rimesso tutto in gioco lo scorso aprile quando dichiarò: “Posso immaginare una combinazione o una partnership con altre marche. Ducati è un’icona nel settore delle motociclette, ma all'interno del Gruppo Volkswagen non è sufficiente”.
POTENZIALI SCENARI L’Amministratore Delegato ha dunque delineato due potenziali scenari futuri per Ducati: la fusione con un altro brand o una collaborazione. La seconda strada sembra essere la più percorribile, è notizia di pochi giorni fa l’inizio diuna collaborazione con Hero, leader nella produzione di motociclette in India, per lo sviluppo di moto di piccola e media cilindrata come la Multistrada 300 e la Scrambler 300. Questa partnership ha lo scopo di esportare il marchio Ducati anche nel mercato asiatico, dove gode di molta stima (la prova l’ho avuta in persona durante l’ultimo WDW con l’immenso via vai di indiani in doppio petto presso l’hospitality Ducati) ma non ha moto adatte a soddisfare le esigenze dei motociclisti asiatici. La prima invece sarebbe la favorita da parte di Volkwagen, che si libererebbe volentieri del marchio Ducati in cambio di un lauto compenso economico, ideale per andare a coprire parte dei 25 miliardi di euro di perdite causati dal Dieselgate. Resta però la più difficile da percorrere, sono pochi i costruttori di moto in grado di soddisfare le richieste economiche di VW, e poi vi immaginereste una Ducati sviluppata da BMW? Si rischierebbe di fare la fine di KTM ed Husqvarna con la Casa di Mattighofen a farla da padrone e la svedese relegata ad un ruolo in secondo piano. La storia ed il popolo ducatista non meriterebbero una fine di questo tipo.