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Tecnologia moto

Ducati Testastretta DVT


Avatar Redazionale, il 15/10/14

10 anni fa - DVT = Desmodromic Variable Timing

Ducati presenta il primo motore del pianeta moto che utilizza la fasatura variabile in aspirazione e in scarico. Si chiama Ducati Testastretta DVT, dove DVT sta per Desmodromic Variable Timing. Verrà montato sulla nuova Multistrada

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ITALIANI INNOVATIVI Nonostante l’Italia sia ferma, economicamente parlando, non si può certo dire che lo siano anche le sue aziende. O per lo meno alcune. È il caso di Ducati, che un po’ a sorpresa presenta il primo motore del pianeta moto che utilizza la fasatura variabile sia in aspirazione sia in scarico. Si chiama Ducati Testastretta DVT, dove DVT sta per Desmodromic Variable Timing. Nulla è dichiarato, ma, se 2+2 fa 4, sarà il motore che equipaggerà la nuova Multistrada, in arrivo a Eicma.

TECNICISMI Scendendo più nel dettaglio, il nuovo motore Ducati Testasttretta DVT ha soluzioni tecniche da primato tecnologico, un vero gioiellino. Di fatto, il motore DVT varia in modo indipendente e continuo sia la fasatura di aspirazione sia quella di scarico, ottimizzando così in un solo colpo la potenza agli alti regimi e la regolarità di funzionamento e la coppia ai bassi regimi. Anche perché, grazie al variatore di fase, oltre alla fasatura ottimizza anche l’incrocio valvole a seconda del regime. Botte piena e moglie ubriaca, insomma.

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COM'E' FATTO Mettetevi comodi: vi aspetta una lettura di meccanica. Il sistema DVT è diviso in due componenti: una esterna, collegata alla cinghia di distribuzione, e una interna calettata all’albero a camme, coassiale alla prima. La variazione di fasatura avviene perché la ruota interna può ruotare in anticipo o in ritardo rispetto a quella esterna a seconda della pressione dell’olio presente in camere apposite. La pressione dell’olio è regolata da valvole apposite, mentre la fasatura di ogni camma è controllata da un sensore nei coperchi delle teste. E a quanto pare, la distribuzione Desmo si è adattata particolarmente bene a questa tecnologia, perché non avendo le molle di richiamo da vincere, i variatori sono di piccole dimensioni. Meno peso, meno inerzia, meno potenza persa. Facile, no?

NUMBERS Ok, ma quali sono i numeri di questo nuovo Testastretta? Partiamo dalla cilindrata. 1198 cc, non certo un caso: alesaggio e corsa sono, rispettivamente, di 106 x 67,9 mm, numeri identici al classico bicilindrico Testastretta della Multistrada che ben conosciamo. Tuttavia, grazie alla tecnologia DVT, ora eroga 160 cv a 9.500 giri e 136 Nm a 7.500 giri con una curva di erogazione particolarmente lineare (già a 3.500 giri ci sono 80 Nm!). Non solo: grazie ad altre chicche meccaniche, come gli iniettori indirizzati sul retro surriscaldato della valvola invece che sulla parete più fredda del condotto (migliora la vaporizzazione), la doppia accensione (DS) per ogni cilindro e il circuito di aria secondaria simile a quello utilizzato nelle moto da corsa, i consumi sono diminuiti drasticamente. Si parla di un “meno 8%”. Dulcis in fundo, come per gli ultimi bicilindrici Desmo usciti dalle fabbriche di Borgo Panigale, anche il DVT ha intervalli di manutenzione fissati ogni 30 mila km e, peraltro, il sistema di fasatura variabile non complica il lavoro di registrazione del gioco valvole. 


Pubblicato da Alessandro Codognesi, 15/10/2014
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