La più "perfida" delle tre moto vintage che Ducati ha presentato a Tokyo. E la più sorprendente, pronta come sembra per essere messa in moto. Un prototipo che punta a farsi desiderare
La più maliziosa, anche, perché ha grinta, senza sembrare troppo "racer" come la sorella dedicata a Paul Smart, e potrebbe piacere sia a chi cerca espressamente il gusto dei bei tempi andati, sia ai molti che apprezzano una naked con una certa dose di grinta.
Fa venire voglia di prendere la giacca di pelle e buttarsi tra le curve con l’incoscienza dei vent’anni, delle basette, e dei capelli lunghi. Colore giallo Ducati bello acceso, un codino monoposto che sembra d’epoca (ma è un po’ troppo simile a quello di una moderna Voxan Café Racer), semimanubri bassi e spioventi, e la particolarità degli specchietti retrovisori appesi alle estremità.
Anche le grafiche riprendono quelle di tanti anni fa, e sono belle, forse più delle anonime scritte attuali. Che si riesca un giorno a vederla su strada? Deciderà l’accoglienza che gli riseveranno gli appassionati. Non solo giapponesi…
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