Lo avevano detto che non sarebbe stata da sola. A Bologna la "modern-scrambler" di Derbi si è presentata accompagnata dalla sorella stradale tutto fascino: una vera Café.
MEGLIO IN DUE Stare solo non piace a nessuno. E in Derbi hanno pensato che alla "fanta-scramler" presentata a Monaco poco meno di quattro mesi fa non avrebbe guastato un po' di compagnia. Così eccovi la sorella tutta asfalto.
SFRUTTATO MA AZZECCATO Ovviamente la piccola spagnola di nome fa Mulhacén ma come cognome non porta più con sé una semplice sigla, ma l'aggettivo Café (qualcuno dovrebbe iniziare a pensare di farsi pagare delle royalties tante sono le volte che questa parola viene usata su di una moto), un nome abusato negli ultimi anni un po' come Marco per i nati qualche annetto fa, però ci sta bene ed è l'unico che sintetizza in sole quattro lettere non solo un tipo di moto, ma una intera filosofia di "vivere" la moto, un po' come lo Zen.
PICCOLE MODIFCHE E per guadagnarsi quel cognome la "scrambler" spagnola ha indossato un paio di "scarpe" nuove con la suola buona per correre sull'asfalto e con le "spalle" robuste in caso si dovesse scontrare con delle curve impegnative. Il manubrio si è fatto basso e dritto per una posizione di guida più cattiva, mentre a sfondo delle ruote rigorosamente a raggi ci sono due dischi freno tondi tondi al posto dei più fuoristradistici "margherita".
BELLA COPPIA Una scelta questa di tenere i raggi e di resistere alla tentazione delle ruote in lega che ci trova d'accordo, così come l'idea di piazzare non uno, ma due scarichi a pelo-sella che, a detta di Derbi, regalano alla Café un bel sound e una erogazione leggermente diversa (più piena) rispetto alla sorella tassellata senza andare a metter mano al motore (che rimane il monocilindrico Yamaha di 659 cc, raffreddato a liquido, a iniezione e quattro valvole).
BISOGNA ASPETTARE Minimal e anche un po' scontato il faro tondo con unghia smaltata al posto del portatarga della Mulhacén 659, mentre invariati rimangono la ciclistica e il design lineare, pulito e "romantico" con cui la 659 ha "sfondato" al Salone Intermot di Monaco 2004. Cosa non ci piace delle due signorine? Doverle aspettare fino al 2006!
DATI TECNICI
Motore: Monocilindrico 4T 4V Electronic fuel-injection
Alesaggio x Corsa: 100 x 84
Cilindrata: 659 cc
Raffreddamento: a liquido
Avviamento: elettrico
Rapporto di compressione: 10:1
Potenza max: 48,6 cv/6000 giri
Lubrificazione: carter umido
Accensione: elettronica CDI
Trasmissione primaria: a ingranaggi
Trasmissione finale: a catena
Frizione: multidisco
Cambio: cinque rapporti
Sospensione anteriore: forcella a steli rovesciati con steli di 43 mm, corsa 120 mm
Sospensione posteriore: monoammortizzatore laterali con sistema a leveraggi progressivi, corsa 110 mm
Pneumatico anteriore: 120/70-18"
Pneumatico posteriore: 160/60-18"
Freno anteriore: disco singolo di 320 mm
Freno posteriore: disco singolo di 245 mm
Lunghezza: 1.961 mm
Interasse: 1.370 mm
Altezza sella: 800 mm
Peso a secco: 160 kg
Capacità serbatoio: 13 lt.