Terzo elemento della famiglia delle moto più "fuori" della terra, la P 120 Combat esaspera il concetto di essenzialità delle moto Made in Louisiana. Ne costruiranno solo 50.
OLTRE AL TELAIO NIENTE Moto iperessenziali, dove anche la sella è quasi vissuta come una presenza fastidiosa, tanto che è ridotta ai minimi termini. Va da sé che le Confederate, a modo loro, hanno fatto tendenza. Anche la CR & S Duu, brillante realizzazione nostrana, trae ispirazione da queste moto.
ESTREMA La Fighter estremizza ancor più il concetto dell'essenzialità già introdotta dalle precedenti Hellcat e Wraith; il telaio è realizzato da un grosso tubo in lega aeronautica 6061 (la stessa lega è utilizzata anche per il forcellone, per la forcella e in generale per ogni parte in alluminio).
160 CVDistillato però che quanto a grado alcoolico non scherza per niente. Il bicilindrico a V da 1966 cc che la muove è, infatti, capace di 160 cv e di 180 Nm per prestazioni diremmo… interessanti gestite da una cambio a 5 rapporti ravvicinati con la classica primaria a cinghia dentata rigorosamente "en plen air". Alla originalità stilistica la Confederate aggiunge anche quella tecnica, visto che di forcella in Lousiana non ne vogliono nemmeno sentire parlare.
QUADRILATERO La sospensione anteriore (tutta costruita in alluminio 6061 lavorato dal pieno) sfrutta lo schema a quadrilateroper azionare un singolo ammortizzatore piazzato davanti al cannotto. Al suo cospetto, e al cospetto dell'incredibile struttura di alluminio che scendendo dal telaio fascia il motore e lo scarico, il forcellone con capriata superiore e schema cantilever per l'ammortizzatore appare fin troppo normale, perfino scialbo.
SOLO 50 Saranno solo 50 le Fighter costruite, esemplari numerati, naturalmente, 25 in numeri romani e 25 in numeri arabi. Il prezzo? Non pervenuto, ma che importa? Per oggetti come questo il prezzo è l'ultima cosa che influenza un possibile acquisto.