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Anteprima:

Chief, il ritorno della Indian


Avatar Redazionale, il 30/01/09

15 anni fa - Torna in America il marchio dell'indiano

Dopo Harley e Victory ecco spuntare il terzo marchio americano, un marchio di quelli "pesanti" che ritorna dal passato con la voglia di farsi largo nel mercato delle cruiser.


SCELTA DI TEMPO
Diciamocelo, il momento non è certo il migliore per lanciare un nuovo marchio di motociclette. Ma certo, quando il progetto di rinascita della Indian è partito della crisi non si aveva ancora nemmeno il sentore. Il marchio poi è di quelli pesanti: se corriamo a ritroso con il calendario scopriamo che la prima moto con l'Indiano sul serbatoio risale addirittura al 1901, ovvero due anni prima di quando Harley e Davidson decidessero di creare quella che poi è diventata la Casa motociclistica più importante d'America.GUERRA AMERICANA Durante i primi anni del 900, però, la battagliatra i due marchi doveva essere davvero molto accesa, nel 1913 laIndian di Springfield era capace di sfornare 32.000 moto all'anno;ai V Twin di Milwaukee la Casa di Springfield rispondeva già nel1907 con un altrettanto veloce V2 di analoghe caratteristiche (V di42°), alzando il livello dell'asticella a suon di record di velocitàsulla lunga distanza, il miglior modo per certificare la velocità el'affidabilità di una moto. Nel 1914 una Indian guidata da Erwin"cannonbal" Baker andò da San Diego a New York in 11 giorni, 12ore e 10 minuti.
4IN LINEA
Ma la Indian esplorò anche altre architetture come il4 cilindri in linea montato longitudinalmente diventato poi uno deisuoi marchi di fabbrica, facendo crescere fino a 1300 cc il suobicilindrico (già nel 1950) e proponendo ciclistiche ammortizzatequando Harley aveva ancora il forcellone rigido. Insomma, non erauna caso che ai tempi la Indian fosse la maggiore rivale dellaHarley.Nel dopoguerra però il marchio non seppe rilanciarsi almeglio e iniziò un declino che ebbe fine nel 1977 con la bancarotta Indian.Da lì in poi (come succede troppo spesso) il marchio è passato davarie mani e da varie speculazioni. SIRICOMINCIA Questo fino al 2006, quando la Indian sembrava esseretornata sui giusti binari. Nuova proprietà, nuova sede a KingsMountain, nel North Carolina, e nuove moto questa volta rispettose delnome che portano. Ovvio che sia una ripartenza difficile, ma ilmanagement Indian sembra essersi messo a lavorare di gran lena peronorare il marchio.
E'TORNATO IL CAPO
A tre anni dalla rinascita ufficiale, le primeChief (nome storico per la Indian) stanno per arrivare sulmercato a prezzi che variano dai 31.000 ai 35.000 dollari. Ilprogetto verte attorno a un motore bicilindrico a V stretta da1700 cc a iniezione elettronica, con trasmissione primaria acatena (più americano di così si muore!) e sei marce montatorigidamente nel telaio. Un motore capace di una coppia di 135 Nm. Leruote sono da 16 pollici, i freni Brembo con dischi flottanti,la forcella da 41 mm con corsa da 108 mm, mentre ilmonoammortizzatore posteriore fa correre la ruota per 73 mm. 4PER UNA Non ci sono molti altri dati tecnici, ma la fatturadelle moto pare essere molto raffinata, con sella in vera pelle ecromature a go go. Sulla stessa piattaforma la nuova Indian hacostruito 4 modelli di Chief: Standard, Deluxe, Roadmaster, eVintage. Ovviamente per ora le moto sono destinate al solo mercatoamericano, però l'Indiano, per gli anni che ha, sembra avere benpoche rughe.


Pubblicato da Stefano Cordara, 30/01/2009
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