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Al prossimo CES di Las Vegas verrà presentata la concept Nawa Racer, con batterie "ibride" capaci di surclassare quelle tradizionali. Ecco come funzionano
UN SETTORE IN CRESCITA Il potenziale dei veicoli elettrici è ancora tutto da scoprire: quello che stiamo vedendo in questi anni, e quello che vedremo nei successivi saranno cose molto diverse tra loro. Il settore delle batterie, in particolare, è destinato a cambiare ed evolversi, alla ricerca del miglior compromesso tra prestazioni, durata, potenza e sostenibilità, fattori che oggigiorno non sempre vanno d’accordo.
BATTERIA IBRIDA Nawa Technologies, specialista in questo ambito, presenterà al prossimo CES di Las Vegas (che si terrà a gennaio) un prototipo a due ruote che monta una soluzione inedita per il mondo della mobilità elettrica: una batteria “ibrida”. La tecnologia sviluppata da Nawa Tech, inglobata nei suoi ultracondensatori (letteralmente, da “ultracapacitor”), offre dieci volte la potenza e cinque volte l’energia prodotta dalle normali celle a ioni di litio, che oggi sono considerate le batterie più performanti in circolazione. La moto Nawa Racer si ispira, nel design, alle cosiddette “café racer” che andavano per la maggiore a Londra negli anni Sessanta: due ruote compatte, potenti e leggere usate - appunto - per spostarsi rapidamente da un café all’altro, con uno stile e un approccio perfetto per le congestionate città moderne.
CARICA ULTRARAPIDA Gli ultracondensatori sono in grado di caricarsi e scaricarsi nel giro di pochi secondi, di accumulare energia dalle frenate e trasmetterla al motore molto più rapidamente, e di fare tutto questo milioni di volte senza degrado delle prestazioni. L’ibrido che definisce le batterie di Nawa sta nel fatto che questo sistema è accoppiato alla tradizionale tecnologia a ioni di litio, comunque molto efficiente. Uno degli effetti positivi di questo sistema è la durata, che risente molto meno del decadimento di prestazioni legato ai continui cicli di ricarica.
Nawa Racer: tecnologia ibrida per le batterie di questa moto elettrica
ULTRA-VERSATILITÀ Gli ingombri della soluzione ibrida di Nawa sono dimezzati rispetto ad accumulatori di pari potenza: questo vuol dire che a parità di spazio occupato si può raddoppiare l’autonomia; parimenti, a parità di autonomia si può guadagnare spazio prezioso. E questo vale soprattutto nel caso delle automobili. Perché, manco a dirlo, il sistema ibrido di Nawa non si applica solo alle moto, ma al mondo della mobilità elettrica in generale: la scelta di presentare il prototipo Nawa Racer è puramente estetica, e da questo punto di vista non ci sentiamo di dar torto all’azienda inglese.
ULTRA-AUTONOMIA Qualche dato tecnico: il recupero di energia in frenata degli ultracondensatori di Nawa si aggira intorno all’80%, contro il 30% che è possibile ottenere oggi, e questo ha permesso agli ingegneri di montare sulla Racer una batteria di “soli” 9 kWh. Il sistema, chiamato NawaCap e montato al posto del serbatoio della benzina, ha una potenza di 0.1 kWh e pesa solo 10 kg: unito al telaio in fibra di carbonio e i pannelli in materiale composito, permette alla moto di pesare solo 150 kg, contro i circa 200 di una moto elettrica tradizionale. L’autonomia dichiarata è di 150 km su percorso misto, ma è in città che la Racer riesce a dare il meglio di sé: la sua capacità di gestire così bene frenate e ripartenze permette di raddoppiare l’autonomia nel traffico cittadino. L’impianto NawaCap si ricarica in due minuti e le batterie raggiungono l’ottanta percento di carica in un’ora (collegate a una presa domestica). Il motore produce 100 CV secchi, scatta da 0 a 100 km/h in meno di tre secondi e raggiunge la velocità massima di 160 km/h. Il NawaCap supporta le modalità “Race” per uno scatto bruciante quando serve, ed “Eco” per massimizzare il recupero di energia.