La Casa di Monaco svela le prime immagini della moto con cui sfiderà le Case giapponesi nel Mondiale Superbike 2009, prima, e sulle strade, poi. Lo schema meccanico è a quattro cilindri in linea e nella componentistica c'è molto made in Italy.
COSI', PER SPORT Alla BMW hanno grandi ambizioni e guardano lontano. La leadership nei segmenti delle turistiche e delle maxi enduro inizia ad andare un po' strettina e il mercato delle naked viene visto a Monaco come una valvola di sfogo relativa. Quelli dell'Elica hanno messo da tempo nel mirino il settore delle sportive, in cui intendono entrare in modo sempre più deciso. Dopo la prima offensiva portata dallaHP2 Sport - di cui pubblicheremo la prova a giorni - verrà sferrata una sfida alle Case giapponesi sul loro terreno preferito, quello delle quattro cilindri fronte marcia.
A CARTE SCOPERTE Dell'operazione si vociferava da tempo ma ora la BMW ha deciso di giocare a carte scoperte, diffondendo le prime immagini della S 1000 RR, la moto con cui intendono partecipare al Campionato del Mondo Superbike 2009. La sfida passerà poi dalla pista alla strada, visto che la sportiva in questione sarà prodotta, probabilmente in tiratura limitata. Il tutto in attesa che nel futuro anteriore anche il grande pubblico possa guidare una supersport tedesca.
ALLA GIAPPONESE La S 1000 RR in versione racing si presenta con un vestito attillato in carbonio dalle forme filanti, quasi appuntite. Il codino, in particolare, spara verso l'alto come vuole la moda più recente del Sol Levante, al punto che, se non fosse per le piccole scritte BMW che si notano sul motore, a prima vista la moto potrebbe essere di una qualsiasi Casa nipponica. Lente d'ingrandimento alla mano, delle soluzioni tecniche tipiche della produzione di Monaco non c'è proprio traccia.
TOCCO TRICOLORE Il telaio ha uno schema a doppio trave in alluminio e monta in posizione molto avanzata il motore quattro cilindri in linea. Quest'ultimo ha dimensioni molto compatte, complice la scelta di sistemate il cambio in alto. Il forcellone, che ha un disegno asimmetrico anche per lasciar spazio al silenziatore Akrapovic, è di conseguenza molto lungo, caratteristica che va sulla carta a vantaggio della stabilità e della motricità. Sul fronte delle sospensioni spicca una forcella upside-down con sistema antiaffondamento. L'impianto frenante è griffato Brembo, con i due dischi anteriori lavorati da pinze ad attacco radiale. Il made in Italy è presente anche a livello di ruote, con cerchi OZe pneumatici Pirelli, e sul fronte dell'alimentazione, con componenti e tecnologia Dell'Orto.
GUARDALA IN FORMATO GIGANTE