Dopo averla intravista nelle foto "rubate" al filmato del primo giro in pista adesso possiamo ammirarla nella sua veste ufficiale. Ecco la moto italiana che correrà nella Moto2.
L'UNICA CASA Di fatto, quindi Bimota è al momento l'unico costruttore di motociclette a partecipare al mondiale Moto2. Del resto, come abbiamo già detto, la formula studiata da Ezpeleta e dalla FIM è perfettamente in linea con la filosofia costruttiva di Bimota, che nella sua storia ha sempre utilizzato motorizzazioni esterne, anche Honda.
IPERCOMPATTA Vista dal vivo, la HB4 appare estremamente compatta, anche se la "bocca" gigante sul cupolino fa apparire la sezione frontale un po' larga. Il peso è al limite minimo del regolamento e le misure vitali sono decisamente più compatte di quelle della già minuscola CBR 600 RR, il motore è piazzato più in alto, il forcellone è incredibilmente lungo e la forcella ben più "in piedi". Le misure quindi sono paragonabili in tutto e per tutto a quelle di una duemmezzo.
SI CAMBIA IN FRETTAÈ anche una scelta "furba", se vogliamo, perché in una categoria il cui regolamento cambia praticamente ogni giorno e in cui ci sarà da fare tanto sviluppo durante il Campionato (si pensi che i motori definitivi dovrebbero arrivare solo a marzo e il Campionato inizia ad aprile) un telaio del genere consente rapidi cambi "in corsa" anche strutturali senza dover rifare costose fusioni.
SI ASPETTA IL MOTORE… I primi test di Binetto sono stati fatti con un motore praticamente di serie, il secondo step prevede l'utilizzo di un motore Supersport, in attesa (come per tutti gli altri) che arrivi quello definitivo. Intanto nei prossimi giorni la HB4 sarà di nuovo in pista a Cartagena per continuare lo sviluppo.
ANCHE DI SERIE? A questo punto la domanda sorge spontanea: ci sarà anche una versione stradale? In Bimota non lo escludono ma per il momento il progetto resta concentrato sulle competizioni. Anche se una HB4 stradale sarebbe una vera leccornia.