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Bimota Delirio Disabike


Avatar Redazionale, il 11/12/08

16 anni fa - La moto senza barriere

Una moto senza "barriere architettoniche"? Si può, e la Disabike lo dimostra con i fatti. Nasce sulla base della Bimota Delirio per portare in moto anche chi normalmente non ne ha la possibilità. E' la prima certificata.


DELIRIO SPECIALE
Un progetto del genere te lo aspetteresti su veicoli di ben altri marchi, invece è la Bimota, produttrice di mezzi elitari e raffinati, a compiere un grande passo per andare incontro ai centauri disabili. La moto in oggetto è una DB6 Delirio, naked raffreddata ad aria, scelta dalla Tecnova (società di Latina specializzata in allestimenti speciali per motocicli) anche per la sua leggerezza. Moto che è riuscita a stabilire l'invidiabile primato di prima motocicletta dotata di ausili per disabili ad ottenere la certificazione Europea.

MOTO PER TUTTI Dopo che nell'agosto del 2003 è stato abolito il 5° comma dell'articolo 325 del Codice della Strada, anche ai disabili è concesso di guidare motocicli, a patto che questi siano dotati di sistemi di ausilio alla guida. Un bel passo avanti nei confronti di chi, pur essendo grande appassionato, non aveva la possibilità (fino ad oggi) di guidare una moto a causa di qualche disabilità. La Disabike invece annulla, se non tutte, la maggior parte delle barriere che incontrerebbe un disabile a bordo di una moto.

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AMBIDESTRA, E NON SOLO
Per ottenere la certificazione la Disabike è stata dotata di una lunga serie di ausili che aiutano il pilota a guidare senza problemi. La frizione è, infatti, dotata di un attuatore elettronico, l'acceleratore è ambidestro (ovvero si può accelerare sia con la mano destra sia con la sinistra), idem per il freno anteriore anch'esso dotato di un doppio rinvio che lo rende ambidestro.

CON LA MANO O CON IL PIEDEDoppio comando anche per il cambio che è attuabile sia al manubrio tramite dei pulsanti sia con un pedale a destra nel posto normalmente preposto al freno posteriore. È disponibile inoltre uno speciale guanto applicabile al manubrio, grazie ad uno speciale sistema di fissaggio brevettato consente di fissare il braccio di piloti privi di una mano. Dopo essere stata testata, la Bimota Disabike ha ottenuto la certificazione del ministero dei trasporti Italiano, a breve è attesa la certificazione ufficiale dell'unione Europea.

SENZA LIMITI Interessante il fatto che oltre a questa Bimota (che per ora resta la prima e unica moto certificata), la Tecnova è in grado di equipaggiare qualsiasi motociclo con i suoi sistemi di ausilio alla guida, così che davvero ogni limite è abbattuto. Per saperne di più: www.disabike.it


Pubblicato da Stefano Cordara, 11/12/2008
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