La Casa riminese toglie il velo alla sua ultima realizzazione: la DB7, motorizzata con il prestante bicilindrico Ducati Testastretta Evoluzione della 1098. Linea e dotazione tecnica al top caratterizzano una moto che può sfidare ad armi - quasi - pari le moderne sportive stradali da un litro.
LA PIÙ BELLA SEI TU In un salone di Milano che non ha certo lesinato emozioni per gli appassionati delle due ruote, la nuova sportivissima Bimota DB7 spicca per la raffinatezza delle sue linee e per la capacità di dire qualcosa di nuovo nel settore delle superbike stradali. Gli stilemi utilizzati identificano subito questa moto come appartenente alla stirpe delle riminesi, ciò nonostante sono molte le novità introdotte sia dal punto di vista stilistico che tecnico.
SANGUE MISTO La prima cosa che colpisce è la compattezza generale della moto, anche se la scheda tecnica parla di un passo di 1435 mm e di un'inclinazione di sterzo di 25°, contro 1430 mm e 24,3° della 1098. Il merito è da ascrivere a linee semplici e al tempo stesso molto raffinate, che evitano eccessi di design fini a se stessi. Tecnicamente, poi, viene confermato l'utilizzo di un telaio misto a traliccio e parti fuse in alluminio, tecnica utilizzata anche per il forcellone e già sperimentata sulle DB5 e DB6. I tubi utilizzati su questa DB7, però, sono ovali e rappresentano un'esclusiva Bimota, mentre specifico della DB7 è anche il sistema di leveraggi progressivi PBS della sospensione posteriore.
MONOLITE IN CODA A completare la struttura del telaio ci pensa il codone, che sulla DB7 è un pezzo unico e autoportante in carbonio: sostituisce da solo il classico telaietto reggisella e la parte posteriore della carena della moto. Questa tecnica contribuisce a rendere molto rigido il telaio e a ridurre il peso complessivo. Per la DB7 vengono dichiarati soli 170 kg a secco, mentre la moto di Borgo Panigale dotata dello stesso propulsore si assesta a 173.
CAVALLI AL GALOPPO Il propulsore utilizzato sulla DB7 è quindi lo stesso due cilindri raffreddato a liquido della Ducati 1098, rivisto leggermente nella mappatura secondo le specifiche Bimota, per potersi accordare al meglio con lo splendido scarico 2 in 1 in 1 che corre sul lato destro della moto. Non si conoscono per ora i valori di coppia e potenza ma, pur ipotizzando che vengano semplicemente replicati i 160 cv e i 12,5 kgm dell'unità di serie 1098, la nuova DB7 diventa la moto stradale più potente mai prodotta dalla Casa riminese.
PURA OREFICERIA A colpire sono ad ogni modo soprattutto le tante parti finemente lavorate, o tecnicamente raffinate, che si trovano un po' ovunque sulla moto. Basti pensare all'impianto frenante Brembo completamente radiale, alla forcella Marzocchi con steli da 43 mm di diametro o al mono posteriore ultraregolabile della Extreme Tech. Un'altra buona notizia - per chi fosse rimasto ammaliato dalle forme e dalle prestazioni promesse da questa moto - arriva sul fronte della quotazione di vendita, che dovrebbe rimanere entro i 26.000Euro. Lo sforzo in questo senso della piccola Factory romagnola si è perciò tradotto in un prezzo sicuramente non alla portata di tutti, ma meno stratosferico di quello che si può pensare, tenuto conto anche di quanto costa la concorrenza diretta.