Nell'era dei social chiamarla classifica è anacronistico, ecco dunque la #BestNine delle moto che ho provato nel 2019!
RICORRENZA L’anno scorso ne ero completamente avvezzo (nonostante sia figlio dell’era della tecnologia), quest’anno, invece, mi sento un vero e proprio esperto del fenomeno social del momento: la #BestNine, ovvero una selezione dei nove momenti migliori dell’anno che sta per concludersi. Ovviamente l’ho declinata con quello che più mi è familiare e che condivido con voi lettori, la passione per le moto. Ecco (a mio insindacabile giudizio) le migliori nove moto che vi ho raccontato negli ultimi 12 mesi sulle pagine di MotorBox.com. Cliccando sui link accederete direttamente alla priva completa, buona lettura e buon anno!
EQUILIBRIO DESMO La migliore sportiva della famiglia Ducati? Sicuramente laPanigale V2che, se come me non vi chiamate Valia o Chaz Davies, è l’opzione da scegliere al concessionario. La bicilindrica mi ha convinto a pieno tra i cordoli di Jerez per il suo bilanciamento perfetto tra prestazioni esaltanti e impegno alla guida minimo. Ah, quasi dimenticavo, nessun complesso di inferiorità in quanto a look e sofisticatezza del pacchetto elettronico.
TRIPLA SODDISFAZIONE Simile per filosofia alla Panigale V2 ma senza l’ingombro delle carene è la nuovaStreet Triple RSdi Triumph. Il pacchetto offerto dalla nuda di media cilindrata Made in UK è da sempre punto di riferimento della categoria, l’edizione 2020 ne è la conferma. Divertentissima su strada (grazie anche alla maggior coppia ai medi) si disimpegna senza imbarazzo anche in piste tortuose come il Circuito di Cartagena in cui l’ho messa alla prova. Al momento (in attesa della nuova 890 Duke R) è lei la migliore della categoria.Triumph Street Triple RS: la prova di Danilo
TUTTO FARE Adoro il GS di BMW, tanto. Attorno allo stesso boxer nasce però quella che per filosofia è la mia moto ideale, laR 1250 RS, che meglio si accoppia alla mia indole di motociclista smane/turis/commuti/stradista (chiederò all’Accademia della Crusca se può valere come neologismo). Come avrete capito di lei mi è piaciuta la versatilità: facile nell’uso urbano, divertente tra le curve, indomabile viaggiatrice. E chi se ne frega se non va in fuoristrada! Tanto non ce lo fanno fare (cercate spari a endurista su google).
ODI ET AMO Con laMoto Morini Milanoè stato un rapporto d’odio e amore, come quando la ragazza per cui avete una cotta vi concede un’uscita, vi da un bacio, scappa ma poi vi richiama. La Milano è bella come una scultura, ha il temperamento sincero delle moto senza elettronica di qualche anno fa, ma anche le pecche delle moto di quel periodo. Resisterle però è impossibile, l’ho usata ancora e ancora! Morini sta puntando al rilancio del brand con modelli più semplici e affidabili, speriamo però che non smettano mai di produrre la Milano e il suo bicilindrico.
LA RIVOLUZIONE Qui c’è anche un po’ di vanto… Esser tra i primi giornalisti ad aver testato la versione definitiva dellaHarley-Davidson LiveWire– prima elettrificata della gamma di Milwaukee – non è cosa da poco. Metteteci poi che la naked elettrica accelera come un missile, curva alla svelta e frena come una naked tradizionale il gioco è fatto. Andrò contro i puristi ma la LiveWire è la migliore di sempre (se ci fermiamo al piacere di guida). Certo 34.000 euro non sono bruscolini ma il cliente tipo Harley è in grado spenderne anche di più.H-D LiveWire 2019: fermata la produzione
BENELLI’S WAY Amatela oppure odiatela, la strategia di Benelli di reinterpretare moto di categorie superiori con modelli più alla portata di tutti è sicuramente vincente. Il successo di TRK e Leoncino è davanti agli occhi di tutti, sulla stessa strada sembra essersi incanalata anche la baby cruiser502C. Provatela e capirete perché l’ho inserita nella mia #BestNine: si guida bene, costa poco e per strada fa comunque girare la testa ai passanti. Siete alla ricerca di una moto che abbia queste caratteristiche? Lei fa al caso vostro.
DATEMI UN MUGELLO Quest’anno, per il mio compleanno, mi sono concesso un regalo niente male: una giornata in pista al Mugello (paradiso invidiatoci in tutto il mondo) in sella allaBMW S 1000 RR M package in configurazione stradale (no termo e gomme in mescola, si targa e frecce). Ovviamente l’ho fatto per voi (al lancio stampa internazionale dell’Estoril un nubifragio ci rovinò tutto) e per raccontarvi le sue doti. Agilità e motore i suoi punti forti, anzi fortissimi, da migliorare in alcuni frangenti l’elettronica e la precisione del cambio, ma nel complesso non avrei potuto desiderare di meglio per affrontare i saliscendi dell’autodromo toscano.
VOLA ACQUILA Il mio collega Emanuele, di ritorno dalla presentazione della V85TT di Moto Guzzi, me ne parlò in maniera divina, talmente tanto che decisi di farla arrivare in redazione subito. Fin dai primi chilometri ho capito perché era così soddisfatto della Moto Guzzi V85TT: si guida bene come le cugine di Noale ma è spinta da un cuore che batte come solo un bicilindrico di Mandello del Lario può fare. Azzeccatissime son anche le linee che mischiano modernità e vintage esaltate dalla grafica giallo/bianco/nera, la mia preferita. Se vi piacciono le enduro stradali e avete sempre avuto un debole per la Guzzi ora non avete più l’imbarazzo della scelta.Nuova Moto Guzzi V85 TT 2019
790 BUONI MOTIVIPuò un motocilista alle prime armi con tasselli e derapate riuscire a sembrare uno “vero” e divertirsi dopo una giornata in sella tra tornanti e mulattiere? Se la moto che cavalca è unaKTM 790 Adventurela risposta è sì. Divertentissima su strada, grazie anche al serbatoio dalla forma discutibile ma efficace, l’enduro stradale austriaca mi ha stampato in faccia un sorriso a 32 denti quando c’era da fare la foto in derapata o in salto. Merito della ciclistica bilanciata e dell’elettronica che gestisce sapientemente tutti i 95 cv messi a disposizione dal bicilindrico parallelo.