Benelli alla conquista dell'India con una nuova fabbrica e un nuovo importatore. Riusciranno TRK e Leoncino a fare crescere le vendite?
ALLA RISCOSSA! Anche l’italo-cinese Benelli si lancia alla conquista delle indie. No, non siamo tornati all’epoca del colonialismo ma la similitudine non è affatto forzata. L’espansione verso i mercati asiatici, quello indiano in primis, è un punto fondamentale nelle strategie di molte case motociclistiche. In quest’ottica Benelli fa all-in, puntando tutto sul mercato indiano grazie all’apertura di un nuovo stabilimento produttivo e al cambio di importatore che, secondo gli auspici della Casa Pesarese, dovrebbe portare ad un sostanziale aumento degli introiti.
CRISI ALLE SPALLE Le mire espansionistiche sono un chiaro segnale dello stato di salute di Benelli, protagonista di una rinascita dalle ceneri su cui pochi avrebbero scommesso. In Europa, specialmente in Italia, i modelli simbolo del rilancio si chiamano Leoncino (ad inizio autunno arriveranno i modelli visti allo scorso EICMA) e TRK 502, moto che badano al sodo senza sacrificare la qualità costruttiva, che si sono issate nella top 15 delle moto più vendute dall’inizio del 2018. Non male per un marchio oriundo che non gode dell’aura mistica delle altre case italiane.
LUNGO CORSO Il rapporto tra Benelli e l’India non è cosa nuova, la presenza delle moto pesaresi è iniziata tempi a dietro con modelli come la TNT e la Tre K, proseguendo con BN e tutti i modelli presenti attualmente a listino. Quest’aspetto risulta fondamentale e strategico: se la mancanza di moto di grossa cilindrata può essere un aspetto negativo per battagliare ad armi pari in Europa, un listino caratterizzato principalmente da moto di medio-piccola cilindrata riduce a zero gli sforzi, e i costi, per la progettazione di modelli inediti, e rende futili eventuali collaborazioni con marchi locali, alleati strategici per i colossi mondiali, potenziali rivali diretti per Benelli. Riuscirà Benelli a conquistare i tesori d’oriente?