L'Aprilia Tuareg Rally 660 è la sorella (ancora più) fuoristradistica della Tuareg 660, e va ad affiancarla nella gamma delle moto di Noale. Nasce sia per celebrare le vittorie della Tuareg in vari rally raid tra i più conosciuti - l'italiano Motorally, il Baja Aragón, l'Hellas Rally Raid e soprattutto l'Africa Eco Race - sia per assecondare la richiesta di chi cerca nella adventure bicilindrica veneta competenze superiori in offroad. Presentata a EICMA 2024 e già in vendita, l'abbiamo guidata nel piacentino lungo un percorso offroad corto ma vario che, se non ci ha dato modo di approfondire ogni aspetto della guida, ci ha perlomeno permesso di apprezzare a grandi linee alcuni passi avanti. Saliamo in sella, quindi! Non prima, però, di aver fatto il punto sulle novità introdotte su tutte le Tuareg 2025 e di aver analizzato quali differenze esistono tra versione standard e Rally - differenze che iniziano dal prezzo: 12.200 euro f.c. per la prima, 14.000 euro f.c. per la seconda.
Famiglia Tuareg 660 2025: le novità
La necessità di rispettare i parametri Euro 5+ rende necessaria una nuova omologazione per i modelli 2025, tutti, e la maggior parte delle Case approfitta di questa incombenza per migliorare i propri modelli. Aprilia non fa eccezione e le Tuareg 2025 presentano una serie di modifiche, rispetto a quelle degli anni precedenti. O meglio: la Adventure nasce già con queste novità implementate, essendo un model year 2025, mentre sulla Tuareg standard sono novità rispetto al passato. Ecco su cosa è intervenuta la Casa.
- Look: la zona anteriore è stata rivista per essere più grintosa. Scompaiono le ''prese d'aria'' di fianco al faro e lo spoiler sotto il ''muso''.
- Telaietto frontale: è stato rifatto, è di un materiale migliore.
- Raffreddamento motore: sostituite le tre ventole del radiatore da una, secondo la Casa più efficiente. E c'è una nuova pompa dell'acqua.
- Alimentazione: i corpi farfallati di 48 mm di diametro sono sostituiti da corpi di 52 mm, sempre ovviamente ride by wire. Sono abbinati a nuovi cornetti di aspirazione. I valori di picco non cambiano (80 CV a 9.250 giri/min, 70 Nm a 6.500 giri/min) ma secondo Aprilia la curva di coppia è più lineare, con queste modifiche.
- Volano: lato generatore, è più leggero per rendere il motore più reattivo all'apertura del gas.
- Mappature di erogazione: sono state riviste e soprattutto quella dedicata all'offroad è più pronta.
- Comando dell'acceleratore: è nuovo ed è più ''rapido'': l'apertura completa si ottiene con 65° di rotazione anziché gli 80° del precedente.
- Sensore apertura cavalletto laterale: ora è protetto da una placca a vantaggio dell'affidabilità in offroad.
Tuareg Rally 660 e Tuareg 660: cos'hanno in comune
Le due Tuareg condividono telaio e telaietto reggisella (in tubi di acciaio), forcellone (a doppio braccio in alluminio) e serbatoio (da 18 litri). Il motore è il medesimo: bicilindrico in linea fronte marcia di 659 cc con frizione antisaltellamento e cambio a sei marce. Condivisa anche l'elettronica, con la quale ci si interfaccia attraverso un dispaly TFT di 5''. Presente di serie il cruise control e si possono scegliere varie mappature di erogazione, regolare il freno motore, il controllo di trazione, l'ABS (con modalità off-road). Tutti questi sistemi sono coordinati da quattro modalità di guida. Non cambia l'impianto frenante che vede all'avantreno dischi di 300 mm abbinati a pinze flottanti Brembo a quattro pistoncini - al retrotreno c'è un disco di 260 mm con pinza flottante Brembo a un pistoncino. E sono identiche le gomme di primo equipaggiamento, Pirelli Scoprion Rally STR nelle misure di 90/90-21'' e 150/70-18''.
Tuareg Rally 660: come cambia rispetto alla Tuareg 660
Le differenze più importanti riguardano i cerchi e le sospensioni. Naturalmente anche la Rally ha ruote a raggi, ma sono ancora più orientate all'offroad. Sono più robuste, prevedono l'utilizzo di camere d'aria e hanno canale più stretto sia davanti sia dietro (1,85'' anziché 2,15'' e 4'' anziché 4,25'' dietro). Forcella e ''mono'' sono sempre unità Kayaba completamente regolabili con 240 mm di escursione per le ruote, ma quelle della Rally hanno molle diverse (con costante elastica lineare anziché progressiva) e idraulica dedicata. Sono poi differenti gli allestimenti. La Rally ha sella più alta (di 20 mm) e diversamente conformata, manubrio con piega differente, paramani con anima in alluminio, parafango alto, paracoppa rinforzato, terminale SC Project in titanio con paracalore in carbonio, guidacatena, cavalletto con appoggio maggiorato. Cerchi e silenziatore della Rally pesano meno di quelli della Tuareg standard motivo per cui la prima è più leggera di 5 kg (199 kg in ordine di marcia contro 204 kg nelle stesse condizioni), stando ai dati dichiarati.
Aprilia Tuareg 660 Rally, come va in fuoristrada
Per rendere la propria adventure bicilindrica più efficiente nella guida fuoristrada, Aprilia ha lavorato soprattutto su ergonomia, ciclistica ed elettronica. Per ottenere il miglior risultato si è affidata ai feedback del suo pilota ufficiale Jacopo Cerutti, che con la Tuareg, tra le altre cose, ha vinto due Africa Eco Race.
Ergonomia: un passo avanti grazie alla nuova sella
La Tuareg è una moto modellata bene. È snella tra le gambe tanto nella zona del serbatoio quanto in vita e nella parte posteriore, e permette pertanto di arretrare o avanzare col corpo senza intereferenze, quando si guida in piedi. Le pedane sono ben piuttosto ben dimensionate e offrono agli stivali una presa affidabile, e il manubrio è posizionato correttamente, ovvero è dove lo si vorrebbe per caricare correttamente l'avantreno senza per questo risultare troppo basso. Non ci è sembrato molto diverso da quello della Tuareg standard tranne forse per un avanzamento marginalmente superiore. Ciò che è fuori da ogni dubbio è che garantisca un bel feeling con l'avantreno. Mentre è subito evidente la resa della nuova sella, sia per l'imbottitura meno cedevole sia, soprattutto, per la maggiore altezza (ovvero superiore distanza tra piano di seduta e pedane) che rende meno faticosa quindi più immediata l'operazione di alzarsi in piedi.
Ciclistica: una Tuareg più precisa
Ho guidato la Tuareg qualche tempo fa insieme alle sue rivali su alcune strade piuttosto ''scassate''. Di lei avevo apprezzato la sensazione di leggerezza che trasmette. È pur sempre una moto di due quintali, intendiamoci, ma in virtù - credo - di un buon lavoro di centralizzazione delle masse e di un baricentro che Aprilia è riuscita a tenere abbastanza basso nasconde un pelo il suo peso reale rendendo la guida la più semplice possibile da un puto di vista sia fisico sia psicologico. Aveva tuttavia un certo margine di miglioramento nella resa delle sospensioni, dato che scartava più delle rivali (soprattutto più della ottima V-Strom 800 DE) e copiava le asperità meno efficacemente. Ecco, la Rally, per quanto il percorso del test sia stato molto diverso, dà l'impressione di aver alzato l'asticella proprio nella capacità di copiare e nella precisione di guida sui fondi ''scassati''. Agile come sempre, è ben equilibrata, stabile e trasmette sempre una gran confidenza, anche in derapata e, più in generale, sui fondi a bassa o bassissima aderenza. La moto che abbiamo guidato era equipaggiata con ottime gomme ''dual'' Pirelli Scorpion Rally.
Elettronica Aprilia, ovvero completa
Tra i pregi della Tuareg c'è, fin dalla sua nascita, la presenza di serie di un ''pacchetto'' completo di sistemi di supporto alla guida. Il pilota ha a disposizione il cruise control, può scegliere tra varie curve di erogazione e regolare freno motore, ABS, controllo di trazione. Considerando che si presta a tipi di utilizzo anche assai diversi tra loro - dal casa ufficio alla sparata su asfalto, dalle vacanze in coppia all'offroad anche impegnativo -, questa possibilità di regolazione così ampia la rende piacevolmente camaleontica.
Erogazione più ''pronta''
Per il 2025, Aprilia ha lavorato sulle mappature di erogazione. In particolare, ha fatto sì che quella dedicata all'offroad fosse la più pronta possibile. Il twin veneto è un pelo meno dotato in termini di coppia e di reattività ai regimi più bassi, rispetto al rivale diretto bicilindrico Yamaha. Andando a lavorare sulla prontezza della risposta al comando del gas, i tecnici di Noale hanno cercato di recuperare terreno. Il risultato è apprezzabile con riserva. Senza dubbio, la nuova mappatura dedicata al fuoristrada (abbinata oltretutto al nuovo comando dell'acceleratore e al volano più leggero) fa sì che il motore risponda al gas in modo davvero immediato a vantaggio della facilità con cui si innescano le derapate e si solleva la ruota anteriore. In questi termini è promossa. D'altro canto, non si tratta di un intervento che ha fatto realmente guadagnare coppia ai regimi più basi, e nella guida su strada con marce lunghe la differenza col motore Yamaha è ancora avvertibile indipendentemente alla curva di erogazione in uso. Segnaliamo inoltre che è diventata, secondo noi, una mappatura da utilizzare preferibilmente con gomme che garantiscano un buon grip. Diversamente, poiché a una moderata rotazione dell'acceleratore il motore risponde erogando tutta la coppia di cui dispone, immaginiamo si inneschino facilmente inutili perdite di aderenza.
Aprilia Tuareg Rally 660 2025, che sound!
Tra le caratteristiche proprie della Rally che hanno influenza sull'esperienza di guida c'è il silenziatore SC Project realizzato ad hoc per il modello. La Tuareg ha una gran bella voce già in versione di serie; in particolare, il suono di aspirazione è molto coinvolgente e fin troppo intenso da un punto di vista puramente turistico ovvero di comfort - mentre piace in termini di contributo sensoriale alla guida sportiva. La Rally arrichisce il tutto con un timbro di scarico super piacevole, coronoato da scoppiettii in rilascio da pelle d'oca. Ben fatto!