Il segmento delle maxi motard bicilindriche si rimpolpa di una nuova protagonista. La Dorsoduro, nome a parte, ha tutte le caratteristiche per far bene. Linea e grafiche azzeccate, motore 750 da 95 cv e ciclistica raffinata, una Aprilia che può vincere la sfida.
A DORSO DURO Aprilia entra nel segmento delle maxi motard, a muso duro, anzi di duro la nuova 750 ha anche il dorso. Il nome Dorsoduro certo si presta a qualche facile ironia ma forse l'ispirazione agli uomini di Noale è venuta da un famoso sestriere della città di Venezia, che si chiama proprio così. Forse chesparito il leone dalle plastiche in Aprilia (finalmente, grazie Miguel) non volessero rinunciare ad un richiamo lagunare??
LA VIA DI MEZZO Venendo al sodo, la nuova settemmezzo Aprilia pare avere davvero tutte le carte in regola per fare bene in questa nuova nicchia. Come cilindrata (750) la Dorsoduro si pone a metà strada tra le motard monocilindriche e le maxi bicilindriche, le prestazioni però sono allineate con quest'ultime, visto che il bicilindrico a V eroga 95 cv a 9000 giri, una potenza del tutto allineata - e in alcuni casi superiore - alle concorrenti con motore 1000 cc. La coppia però si ferma a 75,3 Nm inevitabile, visto che il motore non è un 1000.
STESSA PIATTAFORMA MA... La derivazione dalla Shiver è innegabile, la SMV 750 condivide con la sorella naked telaio e motore, ma ovviamente sono stati fatti tutti gli adattamenti del caso. Il motore utilizza un sistema Ride by Wire di seconda generazione (mappe più precise e adattate al differente utilizzo della moto, si riuscirà anche ad impennare?), mentre la ciclistica, telaio a parte, cambia in tutti gli altri componenti. Il forcellone, ad esempio è completamente nuovo, senza capriata di irrigidimento ma con ampi scarichi sul braccio.
SOSPENSIONI RAFFINATE L'ammortizzatore è ancora piazzato lateralmente ma è più raffinato di quello della Shiver è dotato di piggy back e offre la possibilità di regolare precarico e ritorno idraulico, rispetto alla stradale ha ovviamente un'escursione maggiorata (150 mm). Stesso discorso per la forcella che oltre ad aumentare l'escursione (167 mm) su lunghezza tipicamente motard, è anch'essa regolabile nel precarico e nel ritorno idraulico.
DISCHI WAVE Aprilia ha poi condito il tutto con uno scarico bellissimo, e con tre dischi a margherita (320 gli anteriori, 240 il posteriore) con pinze radiali Aprilia che contribuiscono non poco alla scenografia. La componentistica appare adeguata al rango della moto, con la Dorsoduro in Aprilia non sono andati al risparmio: il manubrio è in alluminio a sezione variabile, la strumentazione analogico/digitale con display a matrice di punti (la stessa della Shiver) permette tra le altre cose di autocronometrarsi in pista, la frizione ha il comando idraulico.
SU STRADA IN PRIMAVERA Peccato manchi un sistema antisaltellamento, anche se, con il ride by wire è facile ottenere il freno motore che si vuole. L'arrivo della Dorsoduro è previsto per primavera inoltrata, se il prezzo sarà su per giù come quello della Shiver, l'Aprilia avrà certamente un asso nella manica in più, perché le concorrenti saranno tutte più care.