Depositati i brevetti del design in Australia. Come potrebbe cambiare in versione definitiva? ecco alcune ipotesi
IL DESIGN È MIO! Aprilia ha sorpreso tutti a novembre presentando a EICMA 2018 la versione prototipo della RS 660, una sportiva di media cilindrata pensata per dominare la strada e non sfigurare in pista. In questi giorni la Casa di Noale ha depositato i brevetti per la proprietà intellettuale in Australia, a rimarcare la volontà di trasformare il concept in un modello di serie. Quanto potrà cambiare? Che potenza avrà? E la ciclistica, sarà all’altezza? Proviamo a dare un’interpretazione.
DIVERSA I concept piacciono a tutti: fanno sognare gli appassionati, mostrano l’abilità degli ingegneri e l’estro dei designer. Peccato però che poi ci sono le omologazioni, severe ghigliottine che eliminano il superfluo. Il modello di serie difficilmente vedrà l’adozione del codino monoposto a vantaggio di una sella unica in stile Aprilia Tuono oppure una sella sdoppiata come la sorella maggiore RSV4. Cambierà anche il design del faro anteriore che in versione concept integrava le frecce, quest’ultime verosimilmente troveranno posto ai lati della carena, anch’essa in attesa di conferme.
EMISSIONI Quasi certamente cambierà anche l’impianto di scarico, decisamente troppo “racing” in versione concept per rientrare nelle sempre più restrittive normative antinquinamento Euro5 (che ricordiamo entrerà in vigore sui nuovi modelli a inizio 2020).
POTENZA ALLA SECONDA Rimanendo in tema motore è impossibile non parlare di potenza massima. Le speculazioni parlano di un bicilindrico in grado di sviluppare 100 cv, questo dato però, a mio modo di vedere potrebbe non essere veritiero. Mi spiego meglio. Il limite massimo di potenza per rendere la moto depotenziabile – e quindi guidabile anche dai possessori di patente A2 – è di 95 cv, questo dato renderebbe appetibile la moto ai “giovani” ma taglierebbe fuori chi si aspetta da Aprilia una moto sì divertente su strada, ma anche in grado di non sfigurare contro le rivali a 4 cilindri nipponiche. La soluzione al problema si troverebbe facendo due versioni della RS 660. Una a potenza piena affiancata da una versione depotenziabile.
ANCHE LA CICLISTICA Con due versioni sarebbe possibile anche differenziare la dotazione ciclistica. La versione base (denominata RR in Aprilia) potrebbe sfruttare sospensioni Showa e un impianto frenante Brembo ma meno raffinato rispetto a quello esibito dal concept, in ottica di contenimento dei costi. La versione top di gamma, che verrebbe denominata Factory, potrebbe sfruttare sospensioni Ohlins e pinze ad attacco radiale Brembo M50. Difficile ma non impossibile l’utilizzo delle ottime sospensioni Smart EC 2.0 che di recente ho provato sulla Aprilia Tuono V4 1100 Factory. Non ci resta che attendere EICMA 2019 dove verrà presentata in versione definitiva, nel frattempo aguzzate la vista: i tester della Casa di Noale sono per strada con i muletti per limare gli ultimi dettagli.