COME SI FA A USARE MOTO E BICICLETTE SE TUTTA LA RETE DI NEGOZI IN ITALIA È BLOCCATA? LA RISPOSTA DI ANCMA ALLA FASE 2
INCOMPRENSIONI Qualche settimana fa Paolo Magri, Presidente ANCMA, aveva scritto una lettera aperta a Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri, in cui lo esortava a tenere in considerazione il settore delle due ruote per ripartire nella Fase 2. L’appello, tuttavia, sembra non essere stato preso in considerazione in quanto con il nuovo DCPM, con validità a partire dal 4 maggio 2020, il due ruote è ancora prevalentemente fermo. Sono soltanto ripartite quelle aziende – come Brembo e Ducati – che hanno una “valenza strategica per l’economia nazionale”.
CONTROSENSO La risposta di ANCMA si chiede “come sia possibile immaginare una mobilità della ripartenza contraddistinta da un maggiore ricorso all’utilizzo delle due ruote con i negozi di biciclette ancora chiusi”. “Da giorni” continua l’Associazione “partecipiamo a tavoli e leggiamo dichiarazioni di rappresentanti delle istituzioni che annunciano incentivi e sottolineano il protagonismo delle due ruote. Ma la pianificazione della mobilità urbana in questa direzione senza considerare una rete nazionale di oltre 2.500 negozi, che può offrire un servizio ai cittadini anche adottando iniziative commerciali ad hoc per la situazione sanitaria, è irrazionale”.
Il look della Zontes 310V è da moto
LE STRADE SONO DAVVERO SICURE? L’analisi dell’Associazione Nazionale produttori Cicli Motocicli Accessori continua: “Di fronte a un ragionevole aumento dell’utilizzo delle due ruote, la conformazione urbana di molte città suggerisce di non dimenticare il tema dalla sicurezza di ciclisti e motociclisti. Non solo sarà indispensabile fare appello ai cittadini di adottare comportamenti rigorosi e ancora più responsabili, ma anche permettere loro di comperare dotazioni di sicurezza, caschi, caschetti e abbigliamento protettivo con più facilità. Per questo chiediamo nuovamente a nome di tutto il settore di riaprire i negozi di biciclette il prima possibile e auspicabilmente di prevedere forme di defiscalizzazione per l’acquisto di materiale protettivo e altri dispositivi di sicurezza come luci, pettorine e riflettori”.